dimostrazioni di giubilo delle cittadinanze dalmate per la costituzione ilei ’48, |K>i sùbito soppresso. Ai primi bagliori di nuova vita costituzionale, dopo .Solferino, nel ’61 gli italiani di Dalmazia sono ancora una volta nel campo liberale costituzionale e vi restano, flncbè hanno loro rappresentanti alla Camera di Vienna. Anche perciò qaindi nella lotta fra costituzionalismo e assolutismo, fra liberalismo e clericalismo, le sfere auliche, militari e clericali — in mutuo soccorso — si trovano d’accordo nella lotta contro gli italiani di Dalmazia, nell’ intento di sottrarre al loro influsso le masse dei contadini slavi, di sobillarli contro di loro per togliere agli italiani con la sopraffazione del numero l’amministrazione della provincia e poi anche delle città. 3. Metodi di loit* antidemocratici e antinazionali. Dal pergamo, dal confessionale, dalle cattedre di scuola, dalle caserme e dalle navi di guerra dunque j»artiva il verl>o d’odio contro gli italiani e contro l’Italia e ai scolpiva nei cervelli e nei cuori malleabili dei giovinetti, dei contadini analfabeti, dei soldati e dei marinai. La calunnia, l’istintivo odio di classe verso il signore, verso il padrone del fondo o dell’ officina, la menzogna, tutto serviva a far divampare l’odio nazionale, fino allora sconosciuto, anzi impossibile in provincia. perchè — secondo dicemmo — i capi italiani erano stati i primi a sopprìmere il nome