— 209 — era diviso in due partiti prò o contro l'Arcivescovo. Chi stava con l’Arcivescovo (e era la maggioranza del popolo) era contro l’Austria. Bisogna notare però che dopo i fatti a cui si riferiscono le lettere citate sopra, s’erano cambiate, in parte, le circostanze. Le Suore francesi erano state sostituite da Suore di Zagabria della stessa Congregazione. Già dal tempo di Mgr. Czarev per mancanza di abitazione particolare si era ceduto loro il palazzo episcopale. Restituita la Sede Arcivescovile a Prizrend con Monsignor Trokshi che non faceva ombra al Governo ottomano, l’Ar-civescovo non avendo altro luogo dove andare s’era preso alcune stanze del palazzo abitato dalle Suore, lasciando a queste il rimanente. Era necessario però fare una nuova abitazione, ma non si era deciso se dovesse farsi per le Suore o per l’Arcivescovo. Eran sorti dei dissensi fra il consolato austriaco e Mgr. Trokshi e dietro a loro si delineava sempre più un terribile movimento popolare che ebbe le più funeste conseguenze. Alcuni sacerdoti, specialmente fra i più anziani, accusavano l’Arcivescovo di non saper governare e eran del parere che dovesse esser rimosso poiché ascrivevano alle sue imprudenze le discordie, turbolenze e tutti i mali che avevan messo sottosopra l’Archidiocesi. Il console austriaco si lamentava che dal modo imprudente di parlare e di agire dell’Arcivescovo eran state create serie difficoltà al suo Governo e che per quel suo carattere caparbio e per l’inettitudine che mostrava nel trattare gli affari non era possibile ottenere quell’armonia e quel consenso che pure erano necessari perchè il Governo imperiale potesse regolarsi debitamente nell’esercizio della sua missione particolare di protettore del culto. Gli stessi Padri Francescani, Parroci o cooperatori nelle varie parrocchie, avevano avuto questioni e litigi con l’Arcivescovo, che se poteva li avrebbe allontanati dall’Archidiocesi. Tutti costoro domandavano che Mgr. Trokshi fosse trasferito altrove. C’era invece nel Clero secolare, specialmente tra i giovani sacerdoti, un partito favorevole al prelato che protestavano non avrebbero mai tollerato che il loro Arcivescovo fosse trasferito. E però eran sorti gravissimi malumori e dissensi fra l’una e l’altra parte del Clero, fra gli anziani e i giovani di cui si diceva che fossero capi due giovani sacerdoti dai quali l’Arcivescovo si 14