— 120 — ho altro mezzo per rappresentarlo sullo sfondo delle lettere lasciate da P. Pasi e dai suoi compagni, che i libri e le statistiche ufficiali. Anche la toponomastica, tante volte storpiata dalle Lettere Edificanti, ho dovuto far del mio meglio per correggerla nei limiti del possibile. 2. — Cinque mesi nelle parrocchie di Gjakova e di Ipek: dal 16 agosto 1890 al 6 gennaio 1891. Il primo viaggio che fece il P. Pasi nell’Archidiocesi di Scopia non fu determinato da un proposito di missione. Era disceso dalle montagne di Puka per la vigilia dell’Assunzione che cade il 15 agosto. Così aveva finito il secondo anno di Missione Volante. Alcuni affari relativi alla Missione lo chiamavano a Prizrend. Si trattava dell’Ospizio da stabilire o no in quella città. Nè aveva intenzione di restarvi a lungo, ma le circostanze convertirono quel soggiorno in 5 mesi, e il viaggio d’affari in una serie di esercizi o missioni nel vero senso della parola. Seguiamolo. Rimasto tre giorni a Scutari il 18 agosto egli si mette in viaggio con un chierico, che terminato il corso dei suoi studi, ritornava nella sua Archidiocesi. D’estate, se il tempo è bello, si può raggiungere Prizrend in tre giorni. A cavallo in 10 o 12 ore il primo giorno si arriva aWhan di Qerreti o anche a Puka; il secondo giorno in 12 ore si raggiunge Vau-Spas, e il terzo, in altre 12 ore, Prizrend. Le strade già le conosciamo. Il tratto più difficile, nella stagione delle pioggie, è dal punto dove la strada si divide per piegare a sinistra verso Kryezi e per salire, dall'altra, verso Qafa e MaJit, che bisogna far tutta in mezzo alle acque del fiume. Inoltre allora specialmente il tratto di via da Puka a Qafa e Malit era pericoloso a motivo delle bande di Mirditesi che solevano assalire i viandanti per spogliarli della roba; anche il terzo giorno l’ultimo tratto da Vau-Spas a Prizrend eran da temere quei di Luma che facevan lo stesso mestiere, di più eran musulmani feroci che assalivano e massacravano senza molti scrupoli specialmente se si trattava di cristiani.