— 32 — alcuno se la portò nella sua spelonca. Là dentro aveva una pecora che egli sbranò sotto gli occhi della ragazza e preso un pezzo di carne vi si sedette sopra per un poco e poi la porse alla ragazza che più morta che viva dallo spavento fece finta di mangiarne ma non poteva. L’orso allora lasciò la ragazza e uscì per nuova preda. Intanto i parenti accortisi che mancava la ragazza e sospettando di quel che era se ne misero in cerca; arrivati vicino alla tana dell’orso la sentirono piangere e chiamare aiuto. Accorse molta gente e con funi si lasciarono cadere nella tana che si sprofondava sotto il monte, e ne estrassero la ragazza. Poi aspettarono che l’orso tornasse e lo uccisero. Quella ragazza vive ancora e ultimamente un Governatore di Scutari venuto a Gruda la fece chiamare, si fece raccontare il fatto e le diede un regalo. Raccontò pure che qualche anno fa alle sponde dello Zem (dello Certi o Cijevna) v’era un cavallo morto. Come è uso in simili circostanze, accorsero i cani, i corvi, le gaze e altri uccelli, e tra gli altri anche un’aquila per partecipare di quel banchetto. Un ragazzetto di pochi anni vedendo quell’uccello cosi grande se gli accostò e si mise a fargli carezze e giuocare con lui come se fosse un cane. Tra le altre cose si mise a cavallo dell’uccello e tenendolo pel collo, lo spingeva a camminare. Quando l’aquila d'improvviso si leva in aria portando sulla sua schiena il bambino che cominciò a gridare, tenendosi però stretto al collo dell’uccello. Corse fuori la gente dalle case e dai campi e non sapendo in qual modo portar soccorso a quella creatura, si misero a tirare schioppettate per far paura all’aquila, la quale, dopo aver fatto alcuni giri, discese a qualche distanza, depose il fanciullo senza avergli fatto alcun male, e si levò di nuovo. Ogni tanto il P. Teodosio ricorda al giovane il fatto deU’aquila, il quale dice di sentirsi compreso da maggior spavento adesso nel ricordar quel fatto, che quando si vedeva in aria a cavallo dell’aquila ». Era poi ancor viva in quei luoghi la tradizione dei due Padri Missionari francescani che erano stati uccisi per aver procurato la separazione di due concubinari. La donna separata aveva raccontato ai parenti la causa per cui era stata messa fuori di casa, e questi tesero un agguato ai due uomini di Dio e li freddarono. Non omette il Padre in quest’occasione di esaltare lo zelo del frate di Gruda che aveva ripopolato la Chiesa abbandonata, aveva tolto quasi del tutto i numerosi concubinari e combattuto