— 218 — nienti pur contentando l’Austria. Vero è però che il P. Jèramac ha lasciato un giudizio poco favorevole sul P. Pasi in tutta questa faccenda. Parrebbe che il Padre non avesse guardato come era necessario la propria neutralità. Di chi è l’eco il giudizio del detto Padre? Io rispetto molto l’ottimo e ponderato P. Jèramac, ma non mi sembra impossibile che egli sia l’eco di quanto si diceva a proposito e a sproposito contro il santo missionario. Potevano esser false interpretazioni; poteva essere che una parola o un giudizio stralciato dalle sue circostanze fosse preso in senso unilaterale e però inesatto. A ogni modo confesso di non aver precisi documenti per asserire che il Padre Pasi anche senza accorgersi non si fosse lasciata uscire qualche espressione che giusta in sè, poteva però non essere opportuna date le circostanze. Gli esercizi spirituali dati dal P. Jèramac riuscirono a ottenere la concorde pacificazione del Clero, eccettuati due sacerdoti. Venne poi il momento di dar la missione alla popolazione di Prizrend. Qui si trovarono maggiori difficoltà poiché i cattolici del partito dell’Arcivescovo protestarono che non volevano il P. Pasi. Anzi a dire il vero da principio pareva che non fossero affatto disposti a accettare la Missione, finché riunitisi i capi che avevano guidato e guidavano tutti gli scandali della città, temendo che un tal rifiuto avesse a tornare di danno alla loro causa, decisero di accettarla purché non predicasse il Padre Pasi. Se non che dopo qualche giorno parte perchè il P. Geno-vizzi avea perduta la voce, parte perchè la popolazione sentiva vergogna d’aver escluso dalla predicazione il P. Pasi che aveva predicato loro altre volte con tanta loro soddisfazione, cominciarono a domandarlo, pregandolo però a non far cenno degli scandali avvenuti. Ma con tutto ciò pur troppo la missione non ebbe buon esito. Solo le donne e il popolo s’accostarono alla confessione, mentre i capi rimasero in disparte, perchè volevano riuscir prima in certe loro pretese. La divozione stessa del S. Cuore non faceva più nessuna impressione, e non si potè neppur tentare di rimettere in fiore l'Apostolato della Preghiera.