— 203 — riforma dei paesi, faceva assegnamento sulla cooperazione della Missione Volante e dei Padri della Compagnia di cui era rimasta viva la memoria nel popolo. E però pregava il Padre flexis genibus a non negargli l’aiuto dei suoi missionari appena le circostanze ne presentassero l’opportunità. Il Padre Pasi rispondeva da Scutari in data 2 agosto 1899 ringraziando delle parole lusinghiere che il Padre Pacifico aveva scritte intorno alla Missione Volante, ma che non era affatto possibile prometter nulla essendo già tutti i missionari impegnati in altre diocesi. A ogni modo appena le circostanze si cambiassero favorevolmente in modo da sperare che una missione ci avrebbe fatto del bene, ne scrivesse a Scutari e avrebbe cercato di contentarlo nella misura del possibile. Con ciò dimostrava la sua prudenza. Di fatti per quell’anno l’Archidiocesi di Scopia non vide i missionari. Fino al giugno del 1900 non abbiamo più alcun sentore di nulla, quando una lettera del P. Superiore a S. E. Monsignor Trokshi ci richiama in qualche modo l’affare. Il diario della Missione di tutta questa faccenda non sa nient’altro se non che il 20 marzo 1899 ritornava da Prizrend a Scutari S. E. Monsignor Guerini andatovi come visitatore apostolico insieme con D. Pietro Tusha, e che il 6 agosto di quel medesimo anno si ordinavano preghiere speciali in preparazione alla festa dell’As-sunta fra gli altri motivi pei bisogni straordinari di quella città. La lettera a cui ho accennato del P. Pasi all’Arcivescovo di Scopia avvertiva semplicemente che secondo il convenuto a voce un Padre della Missione Dalmata, cioè in mancanza del P. Lombar-dini, il P. Jèramaz si sarebbe recato a Prizrend per la via di Scopia a darvi gli esercizi al Clero, e che lo stesso P. Pasi insieme col P. Genovizzi sarebbero andati a Prizrend per aiutare e per supplire e cominciar poi le missioni. Che cosa era dunque avvenuto? Da una lettera di un certo Lazer Lumezi al P. Pasi in data 8 giugno 1899 da Prizrend si rileva che tutta la popolazione cattolica era in fiamme. « Questi cristiani... sono in rovina, si direbbe che hanno perduta la religione e la fede, e non temono nessun rigore ecclesiastico e ingiuriano sacerdoti e Propaganda, dicendo che ora non governa più la chiesa ma la politica (intendi l’Austria); e del ritorno di Mgr. Guerini senza aver con-