— 30 — quale d’accordo con Mgr. Guerini, invitò un missionario a preparare i ragazzi alla Cresima. A questo scopo si era recato neH’agoslo il P. Jungg alla chiesa di Traboina. Per Vuksanlèkaj non ancora diventata parrocchia, il P. Nicola dispose che il Missionario si installasse in una casa dove potesse raccogliere i ragazzi pel catechismo. Il P. Pasi che era giunto a Scutari dalle montagne di Puka il 17 agosto, era libero e decise di condiscendere ai desideri dell’Arcivescovo recandovisi egli stesso. Il 28 settembre egli arrivava a Traboina; di là il giorno dopo che era una domenica si recò a dir messa a Vuksanlèkaj distante due ore dalla chiesa parrocchiale. È un villaggio che contava allora una ventina di case nella pianura vicino al monte, a un’ora circa dalla famosa Tuzi. La stagione era veramente sfavorevole; gli adulti sono occupati chi a seminare il grano, chi a preparare il duahke (fogliame) per l’inverno, chi a scartocciare il granturo; i ragazzi devon badare al bestiame. Perciò la frequenza lasciò piuttosto a desiderare, tanto più che quei ragazzi eran molto duri di memoria, non mostravan molta abilità a imparare e il popolo in generale era freddo in fatto di religione. In quell’occasione il Padre si recò pure a Tuzi ma non vi trovò che una famiglia cristiana e 4-5 bottegai che avevano la famiglia a Scutari; tutti gli altri erano musulmani. « Tusi — racconta il P. Pasi — è un villaggio poco numeroso, ma celebre dopo la guerra tra le montagne e il governo turco, quando questo voleva cederle al Montenero alcuni anni fa. Consigliati a resistere a quella cessione di territorio al Montenero, e assicurati che appena cominciasse il combattimento sarebbero stati soccorsi dall’Austria, i montanari si misero a combattere contro le truppe del Sultano sprovvisti di Capi, di armi e di munizioni, e quindi n’ebbero subito la peggio e Afisc Pascra li punì col bruciar loro le case, togliere il bestiame, guastare i campi riducendo il paese a un’estrema miseria ». Le condizioni religiose di Vuksanlèkaj non lontane dal confine col Montenegro e dalla strada percorsa dalle truppe ottomane, erano tristi. Se ne giudichi dalle note seguenti del Padre Missionario. Ciò serve a farci conoscere sempre meglio i vari aspetti del problema religioso in Albania e la sua storia.