— 137 — gati fossero condotti a Scopia lontana sei giorni a piedi. Si pensi ai terribili disagi di quella via che fu un ininterrotto martirio: per luoghi deserti e senza strade, fatti segno a ogni sorta di strapazzi e di vituperi da parte di soldati fanatici che vedevano in essi fra l’altro la causa dei loro propri incomodi. Alle volte eran lasciati di notte in mezzo alla neve legati, inzuppati di acqua, mentre i soldati si sedevano intorno a un bel fuoco a riscaldarsi e a mangiare. E qualcuno era così brutale che si levava a pestarli coi suoi piedi quei cani di cristiani. A Scopia furon gettati di nuovo in carcere senza un briciolo di pane per tenersi vivi; i parenti lontani tre giorni dovevan mandar loro il cibo perchè non morissero di fame. Quattro mesi furon tenuti in quella città in continue prove d’interrogatori e maltrattamenti di ogni sorta. Dovevan per giunta scopare le strade, nettarle dalla neve, vuotar le cloache carichi di catene a loro vergogna e a terrore dei cristiani. Si voleva che morissero di stenti perchè il Governo non dovesse venir incolpato della loro morte. Intanto avvenivano altre scene di persecuzione e di orrore a Gilan. Poiché volendo eseguire con usura gli ordini di Costantinopoli, Molìs Beg, d’accordo col Kadì, giudice musulmano, rivestito pure di autorità religiosa, di quella città, uomo crudele e perduto a ogni vizio come ci racconta la storia, fece sapere alle 24 famiglie dei martiri, che questi sarebbero tornati presto a Gilan per essere definitivamente liberati. Esser però necessario che altre 24 persone una per famiglia si presentassero nello stesso luogo per un convegno, e non dubitassero di nulla perchè tutti il giorno seguente sarebbero ritornati alle loro case. Se non che appena giunti furon gettati in prigione e lasciati tre giorni languire di fame. Il quarto giorno furon tratti davanti al Governatore che trovato inutile ogni mezzo per indurli alla apostasia, li fece rinchiudere in carcere. Essi però non caddero d’animo, forti della potenza della verità e della grazia dello spirito. Solo erano in angustia pensando al resto delle loro fa-migliuole, alle donne e ai bambini privi di chi potesse animarli a resistere, e con le lacrime agli occhi li raccomandavano alla protezione della Vergine miracolosa di Crnagora. Dio solo sa