— 52 — Dopo aver descritto il modo pratico di farli assistere alla S. Messa e di ricevere la S. Comunione, così termina: All’uscire di chiesa ci fu un’agape assai più abbondante degli altri giorni, e forse fu anche in vista di questo pranzetto che il numero degli accorsi alla funzione di chiusa fu assai più numeroso dei giorni precedenti. Tutti nel cortile dell’oratorio seduti per terra, a crocchi chi con scodella, chi con pignatta dove ricevere il risotto e i fagiuoli e il pesce; chi non avea recipiente lo riceveva su un sasso o su un fazzoletto sporco, le donne sulla veste, i ragazzetti sulla camicietta che sola avevano; una donna che teneva davanti il bambino in culla, non avendo dove ricevere il riso, lo mise sul petto del bambino; la maggior parte avevano portato seco il cucchiaio di legno, chi non l’avea mangiava colle dita. Tutti voleano essere serviti i primi, le donne nascondevano ciò che era lor dato, per portarlo a casa e ne domandavano di nuovo, chi chiedeva per la mamma ammalata, chi per la nonna vecchia ecc. Però tutti restarono contenti ». Così passa davanti al missionario la schiera degli umili, dei poveri, di quelli che soffrono, passa e riceve le benedizioni e il balsamo della sua carità. Egli comprende l’abisso delle loro miserie, ne vede i pericoli spirituali, l’abbandono da parte di chi potrebbe forse soccorrerli e portare un rimedio efficace alla loro quasi disperata condizione economica che li strappa ai propri focolari dove generalmente in mezzo a un ambiente primitivo pieno di semplicità, al soffio, allora, di tradizioni inspirate a prodezza, valore e onestà, sia pure alla stregua di idee morali che non si adatterebbero alla casuística comune, avrebbero potuto conservare intatte le energie dello spirito e l’incorruzione della razza. E non potendo soccorrere a tanti mali in modo efficace e durevole egli rivolge una parola commovente di appello al mondo cristiano, alle associazioni cattoliche perchè pensino un poco anche alla poverissima Albania. Egli medita un’opera di beneficenza che purtroppo non potrà effettuare per mancanza di mezzi. Í’ certissimo però che sebbene in Albania le chiese sieno molte volte nelle montagne poco dissimili a stambugi dove si direbbe che mancano gli elementi fondamentali del decoro artistico cercato da per tutto con tanta cura per la casa di Dio, questo Dio sarebbe più soddisfatto se si pensasse prima di