— 141 — Egli aveva cercato di giovare ai suoi fedeli perseguitati con lettere che spediva a Costantinopoli, ma inutilmente. Avrebbe voluto seguirli nell’esilio ma lo trattenne il bisogno degli altri cristiani occulti, perchè non vacillassero nella fede. Il Governatore di Gilan faceva di tutto per averlo nelle mani e però doveva vivere nascosto. Un giorno mentre attraversava una boscaglia fu preso dai soldati che ne andavano in cerca e fu condotto davanti a Molis Beg, il quale tripudiando di gioia feroce lo caricò d’insulti, lo maltrattò e lo condannò a seguire i suoi parrocchiani all’esilio. Il suo viaggio a Salonicco fu un continuo martirio. Lo fece a cavallo ma carico di 60 ohe di catene di ferro; e poi lo fecero cavalcare disteso ora col ventre ora col dorso sul basto in modo che le braccia e le gambe rimanessero sempre legate sotto il medesimo. Capitò che basto e uomo perduto l’equilibrio cascassero sotto il ventre dell’animale che dovette dar segni non lievi del fastidio che ne provava. Ma le guide non se ne davano pensiero finché giunti all’albergo non scioglievan tutto lasciando cascare ogni cosa malamente per terra, tormento che si ripetè tutti i giorni fino a Salonicco. Fece ricorso al suo console per esser liberato ma non riuscì, finché riacquistate le forze fu destinato a seguire le vie dell’esilio fino a Mohalich. È facile immaginare il giubilo che suscitò la sua improvvisa venuta in mezzo ai suoi, partecipe delle loro sofferenze per la fede. Allora le suore di carità vollero recarsi a Costantinopoli per ottenere che quei poverini fossero condotti verso Brussa in luogo migliore dove potessero stare sotto la protezione del consolato di Francia e riuscirono nel loro intento. Fu destinata Filedare per loro stazione d’esilio a due o tre ore da Brussa. I. cristiani furono divisi in due gruppi. I sani precedettero con le suore; gli storpi, i mutilati, infermi e chi era impazzito dalle terribili sofferenze e sevizie sopportate, col Padre Antonio a piccole tappe si misero in via dietro di loro. Non furon risparmiati loro neppure in questa occasione i patimenti causati ad arte allungando con inutili giri il cammino. Giunti a Filedare ce ne volle per indurre a furia di ragioni e di promesse i principali della città perchè fossero accolti gli esuli.