— 36 — A Rrjolli dal 26 settembre al 4 ottobre 1896. Dobbiamo fare un salto di cinque anni per arrivare dalla missione di Berdica a quella di Rrjolli. Questa volta è il P. Gaspare Zadrima che ci fa da guida, quantunque anche lui sia piuttosto spettatore che attore. Egli era stato a Xhani, alla residenza del Vescovo di Pillati per farvi le veci del parroco durante l’assenza di Monsignore il quale si era recato al Congresso antimassonico di Trento. Il Vescovo amministrava pure la parrocchia di Suma allora vacante. Il P. Zadrima ci fu chiamato per tre persone che vi erano state ferite; di là ripassando la Qafa e Beshknsit era disceso a Rrjolli a supplire il parroco che doveva venire da Scutari insieme coi missionari. Questi erano il P. Pasi e il P. Genovizzi; con essi c’era il catechista secolare Pjeter Jaku. Era il sabato 26 settembre. Non trovo quali fossero le condizioni del paese in quel tempo; il P. Zadrima nuovo anche lui non ce ne sa dir nulla. Come parrocchia è una delle più antiche dell’Archidiocesi, e sappiamo che vi si dovette rifugiare dal fanatismo turco Monsignore Pietro Bogdani nel sec. XVII cercando un asilo in quella che fu poi detta la spelonca del Vescovo. Il paese o contrada dove sorge la chiesa è incassato dentro la valle del Sheu i Rrjollit, fra le grandi cime del Parù e la Maja e Zeze. Il luogo non è molto allegro ma è fiero della sua selvaggia solitudine, ed è ricco di acque sanissime. La mattina della domenica 27 settembre fu dato principio alla missione. La chiesa e quella specie di $urdàk o palco che si suol fare in fondo sopra la porta, si riempiron di gente in tal modo che a memoria d’uomo non si sapeva ci fosse mai stata una tal folla. Il numero dei ragazzi andò sempre crescendo. Ci vennero pure alcuni musulmani del paese: una donna che condusse una pazza per impetrarne la guarigione dal S. Cuore, e un uomo che assistette un giorno a tutte le funzioni. Fu commovente la generosità con cui tutti s’affrettarono a offrire quanto potevano per la Chiesa. Una donna che non aveva nulla voleva mandar a vendere alcune corniole per poter offrire al S. Cuore 20 centesimi. Un montanaro regalò da solo 50 franchi, parte dei