— 343 — I lavoro fu diviso fra due gruppi di missionari; da una parte entravano nella regione di Pulti i PP. Pasi e Cliiocchini col catechista Pietro; dall’altra penetravano in diocesi per Dushmani i PP. Sereggi e Ferrario col Fr. Renci. Noi seguiremo il primo gruppo. Le prime tre settimane furono spese nella parrocchia di Xhani. Mgr. Marconi si trovava allora in Italia. Trovarono la popolazione freddissima; non si santificava più la festa; i missionari insistettero molto sopra questo abuso e parve che Dio confermasse le loro parole mandando su quel paese la prima domenica dopo l’arrivo dei Padri un temporale cosi forte che schiantò e spezzò castagni e altre piante e rovinò i terreni portando via una quantità enorme di terra. Era certo una lezione provvidenziale, ma quel popolo di dura cervice non doveva profittarne molto. Da Xhani passarono alla parrocchia di Kiri retta allora dal R. P. Ugolino da Caldonazzo, portando la missione a Kasneci e alla chiesa. Quantunque nel primo villaggio il popolo non fosse disposto a ricevere i missionari e avessero dovuto invitarsi da sè, pure la fatica dell’operaio di Dio fu ben ricompensata, così che il parroco ebbe a dire che non si sarebbe aspettato tanto. Ci furono come a Xhani alcuni perdoni privati di sangui. L’opinione pubblica inalberata dal credere che si volessero pacificare per forza, impose una tattica prudente, adattata alle circostanze. Da Kiri si recarono alle contrade di Pogu e di Mégulla e vi furono accolti con grande gioia e desiderio, e quantunque come a Kiri non vi abbiano potuto levare certi scandali di donne, pure nessuno a Pogu rimase senza confessarsi fuor dei gjynahtare. A Mégulla le feste che occorsero proprio allora di tre nozze non impedirono il frutto della missione anzi ne rimasero mortificate e si potè aggiustare un terribile imbroglio per questione di donne fra due fratellanze. Anche Pianti dove i missionari arrivarono dopo visitata Giùraj e Kuje, non fu sorda alla voce di Dio. Ci furono parecchi perdoni di sangui privata-mente. Ne rimasero due o tre senza nessuna via di pacificazione, ma furono compensati da un sangue che era rimasto senza perdono a Mégulla e che al ritorno i missionari poterono metter a