— 258 — Anche questa volta c’era la neve. Ma i missionari partiron subito la mattina quando essa era indurita dalla notte e non c’era bisogno di rrath o cerchio di legno o di nervo di bue per non affondare. Essendo Shoshi divisa in molte contrade distanti quasi tutte dalla chiesa, era stata presa di comune accordo la decisione che si sarebbero percorse prima le contrade con missioni più o meno regolari, per poi riservare alla chiesa la missione centrale e solenne a cui avrebbero potuto concorrere quelli delle contrade meno lontane. A Shoshi ci sono molte case di pietra a uno e due piani, perchè quelle fiere popolazioni dovevano star sempre pronte alla guerriglia. La prima tappa fu Cilikòk. Ci si fermarono alla casa di un certo Bai Gjoka uomo sui sessantanni, capo della sua fratellanza, buon parlatore, ma che non fece veramente tanto buona accoglienza ai missionari. Il motivo lo seppero poi. Egli aveva avuto per molti anni la cognata per moglie, e non se n’era separato che l’anno precedente. Non si sapeva però con qual animo. Insomma la presenza dei missionari lo teneva in imbarazzo e pareva seccarlo. Se non che il giorno dopo egli si cambiò interamente, si confessò con le migliori disposizioni e anzi volle seguire da per tutto in parrocchia i missionari aiutando a ricondurre a Dio altre anime traviate. A Cilikòk c’era poca gente, poiché i più svernavano col bestiame in una gola sopra Prèkali. Fra gli altri c’era un bigamo. Suo fratello che all’arrivo dei missionari si trovava in paese, e voleva a ogni costo la benedizione anche per la sua famiglia che era stata interdetta dal Vescovo, andò a supplicare il peccatore che si arrendesse e venisse a deporre il suo peccato davanti al missionario. E tanto fece che vi riuscì. Ma avvenne che dopo aver fatto tutte le cose bene sigillando il suo bell’atto coi Sacramenti usci in quest’espressione, davanti ai compagni: « Credete forse voi altri che se la gente mi deride perchè ho lasciato andare questa donna, non sia per prenderla di nuovo? » Fosse leggerezza o dicesse davvero, il fatto è che otto giorni dopo Dio parve punirlo di quello sproposito scandaloso, poiché una ragazzetta senza volerlo appiccò il fuoco alla casa e tutto