— 387 — 9. La strada di Cùrraj entra nella besa da Qafa Rreth in qua. La casa di Kole Melimeti è in besa finché accende la candela ( = fino al giorno in cui accende il cero). Shala, 5 giugno 1890. F. Camillo da Levico Il Parroco Altre leggi fatte il giorno di S. Veneranda a Shala nel 1894. 1. Il bestiame e il pastore lo abbiamo in besa come lo abbiamo sempre avuto. 2. La strada è in besa dall’altare (che sta) a Faqe fino all’altare di Brashta. Shala ha besa fino all’altare di Faqe. Nìkaj fino all’altare di Brashta. La strada di Cùrraj è tutta in besa fino al Kroni i ftofte. 3. Il falciatore e chi usa il falcetto alla bjeshka (in montagna, ai pascoli alpini) e al canale d'irrigazione (nò! ai pascoli invernali o vrrì), sono in besa. Chi va per schegge di pino e chi va per travi o assi son sempre in besa. Il cacciatore da S. Nicolò e fino a S. Nicolò di Maggio è in besa; l’irrigatore di notte non è in besa. 4. Il luogo in cui uno si chiude e la casa con fuoco (focolare) e con madia in essa, è senza besa (non ha diritto di protezione). — Le capanne (baiti) sono in besa. — Se il padrone esce dal (suo) chiuso o dalla casa per andare al baito che è con besa, alzerà la voce (lo farà sapere con un grido). 5. Per donne a (verso) Scutari o a (verso) Gjakova, chi vuol fuggire da sè o far male per (sua) volontà, la strada e i fatti (suoi) le vadano bene ( = vada pure al diavolo, alla malora come vuole). — Chi le ha svergognate o violate per forza ha toccato (offeso) la besa. 6. La casa di Gjy Lika è senza besa; la casa di Ndue Lika è nella besa del bestiame e del pastore. 7. Chi tocca (ruba) il bestiame di Nìkaj o di Shala, pagherà 500 piastre o un (fucile) Martin, che ha (vale) 500 piastre; e