— 196 — Ipek dove non c’era che ima famiglia cattolica, e vi fece venire pure l’unica famiglia cristiana di Braolìq a prender parte a quelle brevi e sommarie istruzioni. Il 27 gennaio, celebrata la Messa e congedatosi dai bravi catechisti che l’avevano seguito, si diresse accompagnato da due persone verso Ipek. La parrocchia che fino a poco tempo prima era stata nelle mani del clero secolare, fu poi affidata ai Frati Minori di San Francesco. Vi risiedevano allora tre Padri e per essere la parrocchia vastissima e assai bisognosa di aiuto, avevano insistito da parecchio tempo che ci andassero i missionari della Volante, così che quando si videro comparire il P. Pasi, lo accolsero con grande dimostrazione di affetto. La città di Ipek aveva avuta la missione anche nel 1893 e la popolazione era rimasta affezionata ai missionari e desiderava averli di nuovo; non c’era a desiderare migliori disposizioni. La missione durò una settimana, la prima del febbraio di quell'anno. Oltre i frutti generali, si ottennero pacificazioni importanti e il perdono, soprattutto, di un’ingiuria che avrebbe potuto produrre serie conseguenze. Per dirla in breve, un certo Mani credendo a delle semplici dicerie aveva bastonato un certo Gap o Gaspare, imputato di aver avuto relazigni sospette con sua moglie. Gap asseriva con giuramento di essere innocente, e, da tutte le circostanze, pareva che così veramente fosse. Mani si era finalmente persuaso anche lui dell’innocenza dell’accusato, e avrebbe voluto comporre quella discordia pacificamente. Durante la missione Gap non compariva in chiesa mentre Mani non mancava mai. Venne finalmente anche Gap, ma rimase ostinato a perdonare se non fosse rimborsato di tutto il danaro speso pagando altri per uccidere Mani. Mani era poverissimo; tuttavia era disposto a pagare tre borse (150 fr.) per mezzo sangue. Gap non ne volle sapere e diventò addirittura furioso. Non volle più venir alla chiesa e si era ridotto al punto di voler ucci dere se stesso. Ma il Crocifisso trionfò. Egli venne alla chiesa, lo baciò e rinunciò perfino al compenso che aveva domandato. Il popolo, per esortazione del P. Pasi offrì un’abbondante limosina per lui che non fu piccolo soccorso alla miseria e testimonianza di carità.