— 56 — « All’alba della mattina seguente (era il 22 ott.), la Cattedrale si riempì di uomini, si cantò il Rosario, si celebrò la Messa e si fece la predica. Gli uomini rimasero commossi, e in città e nel bazàr non si parlava che della Missione e tutti si eccitavano a fervore. Le donne accorsero all’ora loro numerosissime, e tra esse comparvero anche le greche scismatiche con le loro figliuole, che distinguevansi al modo di segnarsi con la croce e ai loro abiti. Le povere greche, non avendo mai veduto cosa simile nella loro Chiesa, non cessavano di lodare il Signore per tanta grazia, e pregavano anch’esse con affetto e portavano doni al SS. Cuore, e con semplicità prendevano parte a processioni, come vedevano farsi dalle cattoliche. Poco prima del tramonto del sole tutti i cattolici chiusero le botteghe e corsero alla Cattedrale. Nell’ampio recinto della Chiesa si fece per tre giorni verso l'Ave Maria della sera la processione di penitenza, in cui si cantavano canzoncine sacre albanesi sì tenere da spezzare il cuore per compunzione. Non c’era differenza di classe; tutti andavano alla rinfusa ricchi e poveri; poi nei punti assegnati si posava sull’erba uno sgabello e il P. Serregi, col mantello della Compagnia indosso, vi montava sopra e preso in mano il Crocifisso, che precedeva la processione, teneva un breve vibrato fervorino; s’avviava poi la fila ripigliando i canti di misericordia e di dolore. Intanto che la processione continuava a sfilare, gli uomini entrando per i primi prendevano posto nella Cattedrale e a loro si univano anche degli scismatici. Compiuto il giro, le donne tornavansi a casa con grande pietà. Fatta un poco di sosta, incominciavano le sacre funzioni per gli uomini. La cattedrale che può contenere circa nove mila persone, era piena zeppa di uomini e di ragazzi, e questi diretti dal F. Antu-novic, che con una lunga bacchetta in mano se ne stava in mezzo alla Chiesa, non facevano che cantare i canti della missione con tale soavità e melodia da rapire l’anima. Scoccata l’ora stabilita, il Padre col mantello della Compagnia e col Crocifisso alla cintura s’awiava al palco, e vi fece (sic), la prima predica. I PP. Pasi e Sereggi predicavano agli uomini, i PP. Genovizzi e Jungg alle donne, e tutti e quattro sempre col mantello della Compania, cosa che loro conciliava riverenza speciale. Finita la predica si cantavano le Litanie da quel mare di gente, il Tantum ergo, e si terminava con la benedizione del SS., e si fece così tutte le sere ». L’entusiasmo della popolazione era giunto al colmo; i giovani uscendo a notte tarda dalla cattedrale intonavano per le strade 1 inno del S. Cuore Ju qi jeni travajue e lo Stabat