— 92 — certo modo forzato, se pure in certi casi non voglia andar del tutto in rovina, a far giustizia da sè, continua così: « .....io sono del parere che se in Italia, in Francia o in qualunque altra parte d’Europa vi fosse l’anarchia e la mancanza di giustizia che v’è in molte località delFAlbania, e tutti fossero costretti ad andare armati come qui, e in ogni questione 0 motivo di offesa si tiovassero colle armi in mano, le vendette sarebbero in molto maggior numero che in Albania; ma non so poi se i nostri cristiani oltre l’Adriatico per sentimento religioso e con tanta generosità per amore di Gesù Cristo perdonerebbero 1 loro nemici come fanno i nostri buoni e cari montanari albanesi ». Un fatto che incusse spavento aveva contribuito molto a indurre il popolo di Bajza a perdonare. Abbiamo già raccontato la cosa a suo luogo e accenniamo appena. Quel tal Marco il quale durante la prima missione era rimasto ostinato tanto che non avrebbe ceduto neppure a Dio se gli si fosse presentato, e asseriva già d’essere un demonio, dannato, finì tragicamente ucciso senza aver nessuno che l’assistesse al passo estremo. Egli era considerato già prima come uno scomunicato, ma la sua fine produsse una terribile impressione. L’altro grave imbroglio che si disse sopra era lo stato di inimicizia fra la bandiera di Kastrati a cui appartiene Bajza e quei di Hoti ai quali avevan sequestrato una barca di grano sul lago per insinuazione di alcuni musulmani di Scutari. La cosa era seria perchè si trattava di danno e di onore. Quei di Bajza compresero che avevano fatto male, si mostrarono disposti a compensare i danni. I missionari dal canto loro promisero che andando a Hoti avrebbero fatto tutto il possibile per indurre anche quella bandiera a perdonare e così avvenne di fatto. Da Bajza si portò la missione a Katundi i Eper o « villaggio superiore » sottinteso: di Kastrati. Vi si diede principio il lunedì di Pentecoste. L’ospizio era nuovo, fabbricato da poco dal M. R. P. Bernardino da Scutari (1) che ne exa parroco. Vi eiar.o dei sangui molto difficili a perdonare, ma nel segno di Gesù (1) Succeduto poi nella sede vescovile di Pillati a S. E. Mgr. Nicola Marconi 0. F. M.