— 338 — che dividevano Shala e Nìkaj. Shoshi e Mcrturi divampavano sempre in nuovi incendi tanto che era diventata una vera caccia all’uomo, e dopo l'Ave Maria ognuno la sera doveva chiudersi nella sua torre. L’agguato era teso non si sapeva dove fuor della porta di casa appena calate le tenebre, e lo stesso parroco non poteva uscire la notte per infermi se non accompagnato da qualche donna che fosse sicura. Poiché le donne stesse correvan seri pericoli in quelle bandiere di essere rapite da Shala o da Shoshi. Il servo del frate non poteva uscir di casa dopo l’imbrunire neanche per prender legna o altra cosa necessaria c il frate se usciva doveva aver l’avvertenza di gridare che era il frate. Si cercava di uccidere scoperchiando i tetti e tirando sui dormienti. E ogni nuova uccisione era un trionfo per chi aveva fatto quel colpo. In un terreno simile, fra un popolo dominato da tremende passioni e da pregiudizi inveterati, non era giunta ancor l’ora di dare missioni regolari. Essi stessi comprendevano che con tali disposizioni d’animo era inutile andar in chiesa e però anche prescindendo dal pericolo, preferivano di non recarsi affatto, e i sanguinari e i concubinari (45) di Nìkaj, restarono nel peccato e nella censura. Durante i 15 giorni che i due missionari impiegarono percorrendo i villaggi di Merturi da Màrkaj e Bétosha, il miglior frutto che ottennero fu l’istruzione dei ragazzi. A Bétosha anche gli adulti si mostrarono meno freddi, e due delle principali famiglie licenziarono le donne in peccato. Due volte a Tétaj i missionari dopo aver aspettato fino alle due del pomeriggio per celebrare la Messa, rimasero quasi senza mangiare, poiché nessuno li invitava; finché un povero giovane che non aveva altro che una misera capanna con alcune pecore e porci, offrì loro il suo povero desco, che fu accettato molto volentieri. E non fu solo Iètaj che si mostrò inospitale, contro un uso sacro e universale in Albania, ma altri paesi e contrade di quelle due parrocchie. Si verificava pel missionario quel che promise Cristo ai suoi discepoli nel Vangelo. I no degli abusi più orrendi della bandiera di Merturi era quello di vendere le loro ragazze in ispose ai confinanti musul-