slave, una per la letteratura russa e una per la letteratura polacca. La redazione della rubrica serbocroata fu assunta prima da Bartolomeo Mi-trovich, che già più volte abbiamo ricordato, poi da Umberta Griffini, la quale si dimostrò veramente infaticabile (1). Le rubriche russa e polacca furono redatte da E. Delle Roncole. La redazione fu poi sostenuta da tutta una schiera di capaci e volonterosi collaboratori italiani e slavi. Se le rubriche russa e polacca furono curate quasi esclusivamente da Italiani, quella serbo-croata fu sostenuta invece in massima parte da Serbo-Croati, per lo più di Dalmazia, i quali valendosi della conoscenza della lingua italiana aiutarono e incoraggiarono gli Italiani nel loro interessamento al mondo slavo. E le rubriche slave furono quanto mai copiose. Di solito esse avevano un capitolo esordiale su singoli scrittori o su singoli movimenti letterari, diverse versioni e parecchie informazioni bibliografiche con recensioni di libri nuovi, notizie e corrispondenze di varia specie. Di autori slavi tradotti, specialmente serbo-croati, ce ne furono tand da riassumere ampiamente la fisonomia della letteratura moderna e da farne non una, ma diverse antologie. Basterebbero le versioni della Griffini per comporre una voluminosa Antologia di poesia popolare serbo-croata, in specie del ciclo kosoviano. Altrettanto ricca la galleria degli autori presentati, cui poi fecero corona articoli su argomenti particolari o su problemi generali di letteratura e arte. Insomma un vero — nel senso più bello della parola — « magazzino » slavo. Da qui un passo solo alla « Russia » o all’« Europa Orientale » o alla « Rivista di letterature slave » degli anni che seguirono alla prima guerra mondiale. Qui e così finisce la nostra rassegna. Non finisce invece la serie di riviste e di giornali che, in misura più modesta — come la Rassegna contemporanea o la Rivista d’Italia di Roma, come YEmporium. di Bergamo e come tanti e tanti altri periodici ancora — hanno pur aperta la porta a coloro che vollero scrivere di cose slave (2). Le impressioni però (1) Di qui la visita alla Griffini del poeta R. Katalinic-Jeretov, Kod Um-berte Griffini in Narodni List, Zara, XLV (1906), 46 e il saluto fraterno che U. G. (cioè Umberta Griffini), Brats\i pozdrav manda a Ragusa nel Srgj, VII (1908), 215. (2) E sono ricordati in buona parte, nel mio libro Per la storia della slavistica in Italia. Appunti storico-bibliografici, Zara, 1933, pp. 121-124. Per la Polonia lo spoglio della stampa è stato fatto anche da M. e M. Bersano Begey, La Polonia in Italia, Saggio bibliografico 1799-1948, Torino, 1949. 570 -