e apprezzarla, non che per merito di Serbo-Croati, bilingui, i qua- li si improvvisarono traduttori italiani, pubblicarono le loro versioni anche in Italia e, addirittura — come il Vojnovic — si auto-tradussero in impeccabile forma italiana. Vi emerse ancora una volta la bella e ricca poesia popolare che ebbe i suoi cultori e ammiratori migliori negli Italiani e nei Serbo-Croati di Dalmazia. Seguirono a un ultimo e sparuto contributo del Teza nel 1875 (1) anzi tutto i due poliedrici volumi di Canti del popolo slavo (2) di Giacomo Chiudina (Cudina) (3), che insegnò italiano e serbo-croato all’Accademia nautica di Trieste (fu poi notaio a Spalato) e presentò la poesia popolare serbo-croata in un’ampia cornice con una lunga prefazione sul suo mondo ideale e reale, con appendici di proverbi e indovinelli, con ricca messe di poesie epiche e liriche, con aggiunte di poesie dotte che sono entrate nel patrimonio anonimo delle Muse popolari, con saggi da Preradovic, Sundecic e Petrovic Njegos e con un gruppo di canti boemi, sloveni e polacchi non tutti esclusivamente popolari. Peccato che la versione italiana sia impacciata nell’epica e troppo libera nella lirica e non senta ancora il bisogno di aderire al metro originale. Comunque col Chiudina si è fatto un passo avanti verso una sostanziosa opera di informazione. Altro passo avanti fu compiuto di lì a poco dal Cassandrich (Ka-sandric), letterato serbocroato che scrisse con pari facilità in italiano e in croato e collaborò con pari spontaneità a giornali e riviste italiane e serbo-croate (4). I suoi Canti popolari epici serbi, che poi diventeranno Canti popolari serbi e croati, meritano particolare elogio: per la raffinatezza della scelta che dal Vuk coglie il fior fiore di questa poesia; per la erudizione delle sobrie note che commentano il testo; per l’esecuzione poetica che, ricalcando — oltre che il pensiero — il metro originale in ogni genere di poesia, rivela familiarità sia con la metrica (1) E. Teza, Felicita-, Pisa, 1875. (2) G. Chiudina, Canti del popolo slavo, Firenze, 1878. (3) E’ autore della già ricordata Storia del Montenegro, Spalato, 1882. (4) P. Cassandrich, Canti popolari epici serbi, Zara, 1884, in successive etl> zioni : P. Kasandric, Canti popolari serbi e croati, Venezia, 1913, Milano, Lanciano, 1923. Di lui c’è anche ha canzone di Svilojevo, antico canto popoli’1 croato, Zara, 1903. 548 —