rono però i saggi letterari (1), che rappresentano la parte più bella e più critica delle pubblicazioni di argomento slavo di quest’epoca. Basti dire che F. Paolo Giordani affrontò l’interessante e originale nuovo argomento degli influssi delle letterature slave sul romanticismo europeo e non già la vieta storia della tesi inversa (2). E penne quali Amendola e Toffanin trattarono di Dostoevskij (3), mentre Nicola Festa, con la sua tipica sobrietà e profondità, presentò la poesia di Kolcov (4). Non mancarono naturalmente i soliti e più o meno nutriti contributi tolstojani (5). E per ricordare ancora una nota caratteristica di questa stampa militante, diremo che, come il Bollettino dell’Ufficio Informazioni o la Tradotta della terza Armata pubblicarono note di carattere militare e articoli di incoraggiamento agli Slavi che combattevano in Italia contro F Austria, così a Roma o altrove, assieme ai numeri speciali che giornali e riviste dedicarono a singole nazioni slave (6), videro la luce tanto il cecoslovacco V bojl o l’Agenzia Polacca di stampa e YEco della Stampa Polacca, quanto il settimanale Russia Nuova e la Voce dell’Ucraina. Qualunque sia stato il loro programma, furono imprese giornalistiche effimere, ma significative. Nuove personalità emergenti in quest’epoca non sorsero. Federico Verdinois è ancora alla ribalta con le sue sempre migliori traduzioni e con i suoi sempre più nutrid ardcoli. Francesco Musoni è ancora intento (1) Primeggiò la Nuova Antologia con articoli sul romanticismo e sulle letterature slave; su Gorkij, Tolstoj, Kolcov ecc.; singoli articoli in Bilychnis in Coenobium, nel Conciliatore, nella Rassegna nazionale ecc. (2) F. P. Giordani, Letteratura popolare slava. Il guslo slavo e la sua influenza sul romanticismo in Nuova Antologia, 190 (1917). (3) G. Toffanin, Il nazionalismo di Dostoievskj in 11 Conciliatore, 2 (1915); E. Amendola, Il pensiero religioso e filosofico di F. Dostoievs\i in Bilychnis, 9 (1917). (4) N. Festa, Patria e libertà nei canti di A. V. Koltzoff in Nuova Antologia, 177 (1915). (5) V. Benedetti-Brunella 11 fiero avversario della cultura tedesca nel secolo XIX: Leone Tolstoi in Nuova Antologia, 181 (1916); A. Calari, Tolstoi (Prefazione a un Antologia tolstoiana) in Coenobium, 11 (1917). (6) Per la Polonia sono già state ricordate L’eloquenza. La Rivista di Roma, e l’Eroica. Alla Cecoslovacchia dedicò tutto un numero il Messaggero di Roma nel 1918. — 599