Il Baronio ci riporta inoltre alla letteratura martirologica e agiografica che appunto in quest’epoca ha la massima espressione nella monumentale raccolta di « Acta Sanctorum » dei Bollandisti. Lo precedono: in Germania Lorenzo Surio (Sauer) con i diffusi, anche in Italia, sei volumi di « De probatis vitis sanctorum » (1570-1575) e in Italia Luigi Lippomano con i tre volumoni di «De vitis Sanctorum». Ma mentre quest’ultimo si dilunga in ampie e patetiche biografie e per gli Slavi si limita a quel paio di Santi (Adalberto, Venceslao) che la tradizione medievale aveva da lungo consacrato, il Baronio nel suo Marty-roìogium Romanum del 1598 riduce a poche righe le notizie biografiche, vi introduce la bibliografia per ogni vita e accoglie anche i martiri di recente canonizzazione. Con ciò ne acquistano anche gli Slavi e vi fanno la loro comparsa tutti i Casimiri, i Giacinti, gli Stanislai, ecc.: tutti polacchi. Di qui l’importanza dell’opera del Baronio, che nella mardrologia e agiografia segna una nuova tappa o fase per gli Slavi (1). E pietra miliare ne è la « Polonia semper fidelis ». (1) Questo incremento o impulso viene a sua volta coronato e documentato da tutta una serie di Vite particolari che nella letteratura di devozione dà nuovamente rilievo a santi e beati slavi e a cui partecipano autori italiani e slavi, quasi tutti ecclesiastici e per lo più gesuiti. Vi primeggia la Polonia. Beatificazioni e canonizzazioni di antichi santi nazionali riprendono e tramandano culti ormai tradizionali. San Stanislao, patrono e protomartire polacco, ucciso da Boleslao II nel 1079 a Cracovia e canonizzato da Innocenzo IV già nel 1253, (cfr. Acta Sanctorum, 7 Maggio e Monumenta Poloniae historica, III), celebrato dai Polacchi a Roma, a Padova, Assisi e altrove, ebbe nel 1642, per merito della « Natio polonica » del- 1 Università di Padova una Gratiarum actio anniversaria die Sancii Stanislai ha-bita in consessu amplissimorum virorum, Patavii, die VII Maii 1642. Di lui hanno scritto successivamente : Giovanni Giuseppe Cremona, Per le glorie di S. Stanislao, vescovo di Cracovia e Martire, Orazione panegirica detta nella Chiesa della Nazione Polacca nell’anno santo 1750; - Compendio della vita, virtù e miracoli di San Stanislao, vescovo di Cracovia e protomartire del Regno di Polonia, Roma, 1766 (compendio della Vita latina del Dlugosz edito nel 1511). Di San Giacinto, nato nel 1185 a Kamin in Slesia e canonizzato nel 1594 (cfr. Acta Sanctorum, agosto, III, 309), hanno scritto Innocenzo Ghisi-Cibo, Vita e miracoli dì S. Hyacinto, Verona, 1594; Augusto Montolcino, Summario della vita di S. Hyacinto, Roma, 1594 e Bergamo, 1594; Julii Nigronis, Oratio in laudem S. Hyacinthi Poloni Ordinis Praedicatorum, Romae 1594; Guilhelmi Rlanchi, Hyacinthus, vel de S. Hyacintho Polono, Romae 1594; Severini Pra-TR1S Cracoviensis, De vita, miraculis, et actis Canonizationis S. Hyacinthi, ecc., Romae, 1594; Olivarii Bazai.ii, Seraphini, et Laurentii Blanchetti, Relatio in causa cunonizationis Beati Hyacinthi, Romae, 1591; Abraham Bzovius, (Bzowski, — 217