nè taccia a tanti pregii onde rimbomba non minor fama la già stanca tromba. (1) I versi, per vero, sono infelici e risentono già del manierismo del linguaggio barocco, ma felice è l’opinione che il Tasso ha della Polonia e felice l’esito della fratellanza spirituale italo-polacca all’ombra del grande e capace Studio padovano. Il piccolo o grande, come vedremo, faro polacco in Italia non ha trasmesso la sua luce ai ciechi. Nell’università di Padova si incuriosì della Polonia anche Gian Battista Guarini frequentando i ritrovi della « natio polonica » negli anni 1556-1568 (2). Fu così che egli assunse prontamente — anche se la distanza e gli strapazzi del viaggio e la salute cagionevole lo potevano impressionare — l’incarico di una spedizione un po’ donchisciottesca (3), di un’ambasciata ferrarese, la quale doveva perorare la candidatura di Alfonso II d’Este al trono di Polonia, rimasto vacante dopo la rinuncia di Enrico III nel 1574. Ma egli si trovò talmente in imbarazzo in seguito alla confusione che aveva provocato la fuga di Enrico, che con le pive in sacco fece ritorno a Ferrara. Fu rimandato in Polonia l’anno seguente, quando si trattò di eleggere il nuovo re polacco, ma l’esito fu lo stesso, non so se per colpa del diplomatico o per difetto della causa che egli propugnava. Di questa duplice legazione, che fu una delle azioni più notevoli della sua vita diplomatica, il Guarini lasciò varie memorie in « discorsi ufficiali » e « sommari » o « relazioni » e in lettere private ad amici ed alla moglie, che in gran parte sono rimaste inedite e di cui abbiamo conoscenza soprattutto attraverso gli studi pazienti del prof. Vittorio Rossi. (1) S. Windakiewicz, 1 Polacchi a Padova nel volume miscellaneo Omaggio dell’Accademia polacca di scienze e lettere all’università di Padova nel settimo centenario della sua fondazione, Cracovia, 1922, pag. 20 e Tasso i Resz\a in Czas, 1890; cfr. pure S. Ciampi in Giornale arcadico, Roma, II trim., 1834 e L. Loca-telli, L’autografo dell’ottava che T. Tasso scrisse per Mons. Reszka in Bergomum, (2) S. Windakiewicz, Op. cit., 19. (3) S. Windakiewicz, Op. cit. e più ancora in Przeglqd Polski del 1889; cfr. inoltre V. Rossi, Battista Guarini e il Pastor fido, Torino, 1886, il cap. V; G. Fusai, Un litigio fra due Ambasciatori alla corte di Polonia in Archivio storico italiano, 1907; V. Pacifici, La candidatura di Alfonso li d’Este al Regno di Polonia in Résumés des Communications presentées au Congrès (VII Congrès mtern. des Sciences historiques), Varsavia, 1933, voi. I. - 161 il