Ili - SULLA VIA LUMINOSA DELLA POESIA La poesia: preludio e accompagnamento dell’azione La terza via maestra del Risorgimento italiano è quella della poesia. E’ la strada, su cui l’oppresso ed il cospiratore, prima di brandire le armi, esprimono il loro tormento in aneliti, in aspirazioni ideali, e si effondono in quella poesia che li solleva e li conforta e vive della loro immaginazione più che della cruda e nuda realtà. E’ la poesia che trova in alcuni grandi spiriti la forma sua più alta, ma è anche frutto e patrimonio di tutto un popolo che si desta cantando e fremendo per prepararsi ad operare; essa accompagna con i suoi commenti, or lieti or tristi, lo svolgersi dei fatti fino al loro completo adempimento. E’ preludio e accompagnamento musicale dell’azione, dei suoi fini, dei motivi suoi tematici. In un lungo e fortunoso periodo, nel quale dai ritrovi delle società segrete alle celle tenebrose delle prigioni, dalla chiesa al foro e dalla scuola alla casa, la letteratura, sempre meglio determinandosi nel fine e purificandosi nei mezzi, era divenuta ormai campo di ideali battaglie, tribuna di incitamenti e sfogo dell’opinione pubblica — appunto perche il problema che travolgeva l’animo degli Italiani era quello politico — lo spirito animatore fu in gran parte politicamente intonato, sia che rivivesse i furori alfieriani col Berchet, col Mameli, col Niccolini, sia che predicasse, col Manzoni o col Pellico, la mansuetudine cristiana. V1 rivolsero ogni energia poeti e prosatori, più o meno felici, ma sempre sinceri e ardenti. E fu tutto un coro di voci poetiche in cui la materia patriottica assunse le più disparate forme. In una poesia, però, in cui si fondevano e si avvicendavano gli af* 428 —