1 II - SULLA VIA DEGLI AMMAESTRAMENTI Dalle forme dell’azione a quelle del pensiero L’altra via, sulla quale procedette e si compì la civiltà del Risorgimento, auspicante la liberazione della nazione e la redenzione del popolo da tutto ciò che lo vincolava e lo umiliava, è stata quella del pensiero filosofico e politico, che, reagendo con un idealismo operoso al razionalismo illuministico, mirava all’indipendenza della nazione e all’unità delle sue genti; ma perorava uno spirito nazionale che risolvesse con le forme del pensiero e dell’azione nei campi della polidca e della morale il problema centrale del secolo, quello della libertà conciliata con l’autorità, del progresso con la tradizione, dell’individuo con la società. Libertà, sì, ma contenuta entro una legge di giustizia e di umanità. In relazione alle vicende e ai sentimenti dei nuovi tempi il romanticismo si fece dottrinale e partecipò alla vita della nazione nella discussione e nell’erudizione delle sue supreme questioni. Nel rinnovamento della coscienza nazionale la proiezione delle sue teorie nella prassi quotidiana si tradusse in una letteratura eminentemente educatrice. Pullularono le pubblicazioni di erudizione civile e di propaganda storica e politica. La storia divenne opera oratoria a commento della vita politica che vi si rispecchiava. La prosa d’invenzione si fece battagliera con esultanze e ricordi di fede e d’azione. Più pugnace ancor la poesia, con schiere di improvvisatori e di artisti meditati, che inneggiavano agli ideali della patria e dell’umanità. Muse popolari e Muse straniere in vibranti versioni completarono la letteratura d’occasione. Il romanticismo di battaglia era così romanticismo di scuola. Essendo il problema del pensiero romantico diventato inscindibil- 384 —