un Madeyski o di un Loret e altri, ebbe sempre desta e cara la causa polacca. Magari in penombra, ma anche il « Collegium Bohemicorum » o il « S. Girolamo degli Illirici » e altri Collegi romani hanno, credo, contribuito in un modo o nell’altro a interessare e a informare gli Italiani di tante cose slave. Su tutte queste nuove o vecchie, piccole o grandi, sacre e profane fucine di avvicinamenti o contatti ideali e materiali, si eleva Y Accademia Adamo Mickjewicz di storia e letteratura polacca e slava fondata a Bologna nel 1879 dall’illustre professore e patriota Domenico Santa-gata allo scopo di « studiare, conoscere e divulgare la storia, la letteratura degli Slavi, particolarmente della Polonia e farne conoscere lo stato presente e promuoverne i comuni interessi ». Vasto e bello il programma suo: pubblicare il resoconto dell’attività sociale in giornali e riviste e, possibilmente, in un proprio Bollettino; pubblicare nei propri Atti gli studi dei suoi membri o di corrispondenti esteri; acquistare libri slavi o di argomento slavo e raccomandarne l’acquisto alle Biblioteche pubbliche; organizzare lo studio di lingue slave e promuovere versioni di opere slave, specialmente di argomento storico; incoraggiare le ricerche d’archivio. La realizzazione, però, fu ben più modesta. L’attività svolta dall’Accademia si può, cioè, riassumere in conferenze tenute durante le « sedute domenicali » o « le assemblee pubbliche », nei corsi « straordinari » di letterature slave e di polacco tenuti all’università di Bologna dal Lenartowicz e dalla Ogonowska, nella pubblicazione di vari opuscoli — fra cui, soprattutto, gli infiammati discorsi del Santa-gata — e nella fondazione e nell’incremento della Biblioteca sociale. L’Accademia, dopo i primi entusiasmi, andò gradatamente tramontando e, specialmente dopo la morte del Santagata, nel 1901, non funzionò più; ma ufficialmente si sciolse appena nel 1918 « in considerazione del-l’avvenuto felice compimento degli alti scopi perseguiti » : l’indipendenza della Polonia. Oggi a memoria e gloria sua la Biblioteca e l’Archivio dell’Accademia polacca sono conservati nella biblioteca dell’Ar-chiginnasio di Bologna (1). (1) La bibliografia dell’epoca sia sulla «Accademia» che sul «Circolo Cho-pin » è stata precedentemente ricordata. Qui devono essere ricordati ancora F. Cantoni, Un centro polonofilo in Bologna nello scorcio del sec. XIX, Bologna, 1929 e M. Bersano-Begiy, IJaccademia Adamo Mic\ietvicz di Bologna e Teo-filo Lenartowicz in Ricerche slavistiche, IV (1955-1956). 526 -