colo XV, che, in possesso una volta di Teseo Ambrogio dei conti Al-bonesi di Pavia (ricercatore appassionato nel Cinquecento di manoscritti e di alfabeti stranieri), aveva acquistato dal libraio milanese Hoepli per lasciarlo in dono alla Marciana di Venezia (1). E’ un’edizione sconosciuta della fine del secolo XV, mutila al principio nelle sue trecentono-vantasei pagine per cui è difficile stabilire dove, quando e da chi sia stata curata. Il Teza, benché aiutato da I. Bràuer (sic), dal grande Jagic e dall’espertissimo Parcic, non è potuto arrivare a qualche conclusione confortante e, palleggiandosi tra il Breviario glagolitico stampato a Venezia nel 1493 da Andrea Torresani e quello del 1561 del Brozic, si è limitato a una particolareggiata descrizione paleografica del raro incunabolo glagolitico. Ma, come già detto, la sua voce echeggiò in mezzo alla famosa Accademia dei Lincei e rivelò agli studiosi italiani l’importanza della letteratura glagolitica e dei suoi preziosi cimeli italiani. E già questo era molto, per quei tempi! (2). Delle vicende del glagolismo, quale movimento storico, politico, religioso, si sono occupad diversi storici dalmati e istriani, come il Bru-nelli, il Benussi, il Pesante, il Salata, ma essi hanno mirato soprattutto al lato giuridico della « questione » e alle consuetudini ecclesiastiche, e le loro opere, benché importanti e indispensabili per la storia del glagolismo in Istria e in Dalmazia, rientrano nel genere della storiografia politica, polemica, e come tali sono state precedentemente ricordate a proposito della letteratura politica sulla Croazia e sulle terre di confine. Siamo ormai lontani dalla vera filologia e dalla vera essenza del paleoslavo. E passiamo alle singole letterature slave. L’interesse dia letteratura russa si manifesta in forma di saggi critici. L’interesse alla letteratura russa si manifestò in forma di saggi critici e più che la letteratura nel suo complesso, interessarono i suoi mag- (1) E. Teza, Di un breviario glagolitico del quattrocento. Prime osservazioni, Roma, 1896 da Ren. Accad. Lincei, Se. mor. ser. 5 voi. V, f. 11-12. (2) Ora su questa scoperta o non scoperta del Teza abbiamo un’ampia memoria di A. Cronia e L. Cini, Rivalutazione di una scoperta di Emilio Teza: " Editio pnneeps » dei breviari glagolitici negli Atti dell’istituto Veneto di Scienze, lettere ed arti del 1955. — 511