E potremmo prendere lo spunto da Lucio D’Ambra, il quale, in vena satirica, parodiando la società, le arti e le lettere italiane del dopoguerra, coinvolse nella sua caricatura anche il « fascino » che principi e artisti slavi, raminghi per il mondo dopo la rivoluzione russa, esercitavano sulla società mondana, ricca e oziosa. Anzi il « fascino slavo » (di qui il titolo del romanzo) (1) è il perno della caricatura, la cui vicenda si svolge attorno ad una « fatalona » slava — « occhi slavi, non te la cavi » s’intitola il primo capitolo! — che poi risulta essere una simulatrice trasteverina che sa abbindolare e « mecenati » banchieri e pittori e poeti d’avanguardia dopo aver loro data l’illusione della bellezza fisica, della grazia e dell’arte slava... Trapela così dalla letteratura mondana nella piacevole e blanda ironia di uno scrittore versatile, ma «documentario», l’atto di una slavologia, sia pur fallace ed effimera, che tante altre opere dotte dell’immediato dopoguerra non sono riuscite a comunicarci e a tramandare. Degli Slavi, quelli che maggiormente hanno impressionato i nostri scrittori contemporanei, furono i Russi entro e fuori della patria loro. Corrado Alvaro è agli antipodi di Lucio D’Ambra. Durante un viaggio fatto in Russia nel 1935, per uno dei soliti « servizi » di giornale (2), ma in fondo all’anima col desiderio di sperimentare, tra l’altro, il « fascino » della donna russa, constata tutta la « inabordabilità » della nuova donna bolscevica e successivamente la pone a base di un romanzo che intorno alla figura di un immigrato russo — anche qui siamo agli antipodi — condensa il clima di ossessionante paura derivante dalla mancanza di libertà (3). Il romanzo si ispira a « Delitto e castigo » di Dostoevskij con soluzioni freudiane e stilizzazione dannunziana. Del resto l’esperienza russa in Alvaro era di vecchia data, ché già nel 1920 e 1921 egli aveva curato raccolte di novelle russe (4) e dal russo, o in parte (1) L. D’Ambra, Fascino slavo, Milano, 1929. (2) C. Alvaro, 1 maestri del diluvio, Milano, 1935, in seconda edizione : l iaggio in Russia, Firenze, 1943. (3) E perciò nella I edizione del 1938 il romanzo si intitolò Paura sul mondo, mentre nella II ed. del 1944 prese il titolo L’uomo è forte. (4) Novelle russe a cura di C. Alvaro, Milano, 1920. Alcune di queste novelle sono state corrette e ripubblicate in L. Tolstoj, Racconti e ricordi, Milano, 1942. - 641 41