La Cecoslovacchia invece ha avuto la fortuna di annoverare fra coloro che vi sono venuti a rappresentare il governo o la cultura italiana, anche degli uomini che — l’uno ministro d’Italia a Praga, l’altro lettore d’italiano nelle Università di Bruna e di Bratislava — erano anzitutto scrittori e, cercando nuovi incentivi alla loro creazione, si sono ispirati all’ambiente che hanno praticato. Di questi il primo, Orazio Pedrazzi, dopo aver descritto poeticamente Praga (più tardi descriverà anche i castelli boemi e moravi) si è cimentato in un romanzo, che si inizia e si imposta a Praga, e si risolve o si dissolve in terra Santa, ma con tutti i suoi difetd tocca a fondo vari tratti della storia, della natura e della psiche boema (1). Il secondo, Bonaventura Tecchi, invece sfiora appena il vero « genius loci » e raccoglie impressioni da uomini, donne e animali in forma di brevi visioni o « idilli » che colgono più «situazioni d’anime» che non situazioni di popoli o momenti storici e che, nella loro limpida scrittura, dei Boemi o Moravi o Slovacchi ci dicono ben poco (2). Altri contatti italo-cecoslovacchi suscitano nuovi motivi d’ispirazione, sia pur fugaci e frammentari. Voci di guerra, combattuta in Italia o di lotte politiche sostenute in Boemia, echeggiano senza veli in diari e ricordi (3) e si nobilitano persino in libri patriottici per la gioventù, come nei Soldati e marinai della Térésah. In relazione a impressioni genuine o a immaginazioni di Praga bella, antica, romantica e pittoresca, si potrebbero mettere una novella fantastica o « avventura » del Bontempelli che si svolge a Praga in un clima alchimistico o di magia imitativa ma sie, Roma, 1921 (ma la I ed. è del 1900); — Novella orientale su la Passione di Cristo. Ex fabula Sien\iewicz, a cura di F. N., Torino, 1931. La contessa Walewska rivive nel suo « amore imperiale » perché amante di Napoleone in: L. Callari, Maria Waléws\a (Amore imperiale). Romanzo, Milano, s. a. Aurora; A. Fraccaroli, La donna di Napoleone. Romanzo, Milano, 1941, ecc. Il Cardarelli nei suoi vagabondaggi intellettuali si spinge sino alla Polonia: Viaggi tempo, Firenze, 1920, a pag. 33: Polacca. (1) O. Pedrazzi : Praga, Praga, 1932; Castelli di Boemia e di Moravia, Firenze, 1937; Terra di Dio, Milano, 1933. (2) B. Tecchi, Idilli moravi, Milano, 1939. Anche una parte del suo recente romanzo — Valentina Velier, Milano, 1950 — si svolge in Moravia. (3) E. Simonetti, Stillicidio, Trieste, 1933 e, molto meno, in F. Pasini, Come fui sepolto vivo, Bologna, 1921 e II ed. 1934, tradotto in cèco da J. Rosen dorfsky, Deni\ za Uva pohrebeného, Brno, 1938. 644 —