rosa la voce in favore degli studi slavi e nella « Rassegna nazionale » di Firenze del 1911 caldeggiava la creazione di un «Istituto di filologia slava » nelle università italiane e la pubblicazione di una « Rivista di studi slavi » in Italia (1). Fatalmente anche la sua restò « vox clamantis in deserto ». Non bastavano i voti e i progetti del mondo universitario, ma ci volevano consensi e appoggi dalle cerehie dirigenti, e questi mancarono. Però l’idea di una cattedra qualsiasi di studi slavi si avvicinava ormai alla sua maturazione. In margine alle sedi e alle aspirazioni universitarie altri centri e istituzioni svolsero più o meno efficace e transitoria opera di interessamento e di avvicinamento agli Slavi. A Milano già nel 1876, all’eco dei più recenti moti balcanici, s’era costituita una Lega per la liberazione e l’affratellamento dei popoli della penisola Slavo-ellenica, che, assieme al Comitato permanente di soccorso per la causa slava in Roma, di cui era membro anche lo stesso Garibaldi, aveva avuto larga risonanza nella stampa italiana (2). A Torino un’autentica istituzione fu Attilio Begey, il quale, affiancato dal Canonico e dall’Ungherini, svolse in tutta la sua lunga e nobile vita azione fervidissima a prò della Polonia — i Polacchi dovrebbero erigergli un monumento! — e della capitale piemontese fece uno dei più attivi e benemeriti centri italiani di poloni-stica (3). Roma con la sua forte colonia polacca, con ,il suo Ospizio di San Stanislao, con il suo « Circolo italo-polacco Federico Chopin », con personalità polacche della tempra di un Wolynski, di un Kulczycki, di (1) G. Ciardi-Dupré, Per gli studi slavi in Italia in La Rassegna nazionale, Firenze, 1 luglio e 16 agosto 1910 e Io., ibid., Per gli studi slavi in Italia. Lettera aperta del dott. P. Bellezza al prof. G. Ciardi-Dupré e risposta al medesimo. Qualche notizia su circoli, società, tendenze, ecc. è raccolta dallo stesso Ciardi. Per gli altri casi cfr. le singole voci in A. De Gubernatis, Dictionnaire interna-tional des écrivains du monde latin, Roma, 1905 (Mitrovich, ecc.); su la cattedra di S. Apollinare cfr. Il Diritto croato, Pola, 1889, n. 13; su 1’« Istituto Orientale » di Napoli cfr. B. Guyon, Balcanica, Milano, 1916, l’articolo : Per la riforma dell’istituto Orientale di Napoli e pag. IX dell’Introduzione; per la nomina del Budmani cfr. M. Resetar, Pero Budmani nel voi. 39 del Ljetopis Jugosla-vens\e A\ademije, 1924-25, a pag. 96. ^ ^ (-) G. Novak, ltalija prema stvaranju fugoslavije, Zagabria, 1925, pag. 92- (3) R. Pollak, Wiedza o Polsce zagranicq. Wlochy in Oswiata i wychowanie, 1^32, f. 7. Per la bibliografia cfr. M. M. Bersano Begey, La Polonia in Italia, P- 202. - 525