siderava ormai alleata naturale. E della Polonia, col pretesto di un’alleanza contro i Turchi, si valse anche nel 1500 per reagire all’imperatore Massimiliano I. Grande fu a tale scopo il lavorio diplomatico. Le trattative per la collaborazione, per lo scambio degli ambasciatori e per l’intesa politica risalgono ai primi anni del secolo XV. Venezia può dirsi il primo Stato che abbia organizzato un servizio diplomatico regolare e si può dire che siano stati gli Italiani a creare la diplomazia moderna. Quanti non furono i re stranieri, da Boleslao I di Polonia a Carlo Vili di Francia, che si sono serviti di ambasciatori italiani! Non parliamo poi di principi italiani che addirittura aspirarono a troni stranieri, come, per esempio, a quello polacco: Alfonso II di Ferrara, Alessandro Farnese nel solo Cinquecento! E quanti non furono i rappresentanti di stati italiani, dalla repubblica di Genova ai Visconti di Milano, dai Medici di Firenze agli Estensi, che sono scaturiti in tutta Europa! Intensa, assieme a quella della Santa Sede, fu in particolar modo l’attività spiegata da Venezia. L’elenco dei suoi ambasciatori, attraverso i secoli, riepiloga tutta la sua gloriosa grandezza; sono i Loredan, i Mocenigo, i Contarini, i Cappello, i Foscarini, i Dandolo, i Morosini, i Tiepolo, tutti nomi legati a momenti salienti della storia veneziana, a palazzi incantevoli di Venezia, a meravigliosi dipinti, a cento chiese, a mille tombe, a miriadi di piazzette, di cadette, di rii e via dicendo (1). Dell’opera e della missione svolta all’estero, gli ambasciatori veneziani dovevano riferire ampiamente al Senato. Di qui le famose relazioni, le quali, pur tra le solite formule retoriche e le solite assicurazioni d’amicizia, sono preziosi documenti storici e geografici dell’età loro, quando non sono anche brillanti monumenti letterari. Vi si ammira fresca e immediata compiutezza di informazioni, ampi panorami geografici con notizie di carattere descrittivo, etnico, fisico, economico, sociale; accurati quadri storici, preziose tabelle statistiche, vivaci ritratti di uomini, saggezza politica e abilità diplomatica. Vi sono contemplati i principali stati d’Europa. Ogni stato a sua volta si contempla in nu- (1) Oltre alla bibliografia delle fonti e degli studi citata nel I capitolo cfr. gli elenchi di ambascerie e missioni italiane in Russia, Polonia, ecc., le notizie delle corrispondenze commerciali ecc. in S. Ciampi, Op. cit. II, 8, e II, 138. Cfr. pure R. Przezdziecki, Ambasciatori veneti in Polonia in Nuova Antologia, 1 luglio 1930 e I. Sakzov, Trgovijata na Blgarija s An\ona prez 16. i 17. v. po novi izvori in Izvéstija na lstorices\oto druzestvo, IX (1929). 102 —