Sulla Russia, data anche la minore intensità di relazioni passate e presenti, non si è scritto molto in questo senso. Le cose più importanti fanno capo al Lo Gatto. A sua volta l’opera sua più poderosa restano i già ricordati volumi su Gli artisti italiani in Russia, che però non riguardano direttamente il nostro capitolo dedicato a discipline comprensive della filologia slava, e per il giudizio dei quali si rimanda ai competenti, cioè agli storici dell’arte. Più interessante a questo scopo fu il suo volumetto In Russsia, facente parte della collezione propagandistica « Civiltà italiana nel mondo » della « Dante Alighieri » e riassumente in pochi, ma chiari tratti, i vari contatti «storici, spirituali e tecnici» fra Italia e Russia. Tutto il resto, compresi altri lavori del Lo Gatto, sono brevi ma buoni contributi ad argomenti particolari e, direi, soprattutto puskiniani (1) specie se si escludano opere, come quelle della Gibellino sull’arte, ed altre, già ricordate prima, perché riferentisi ad argomenti diversi da questo. (1) Da ricordare quindi il voi. Alessandro Pus\in ecc., edito dall’ « Istituto per l’Eur. Or. » nel 1937, con pregevoli saggi di Lo Gatto (Pus\in e Parini), di Morici (Pus\in e Ovidio), di Mioni (Pus\in e l’Italia) e di Damiani (Due drammi italiani su Pus\in e la Bibliografia pus\iniana), cui vorremmo aggiungere: gli opuscoli di F. Borri, Russlan e Ludmilla, ecc. op. cit.; di S. Dì Prisco, Una fonte italiana in Eugenio Onieghin, ecc. op. cit.; e un articolo di V. Certo, Puì\in e la lingua italiana in Riv. di letter. slave, I (1926). Da ricordare ancora (oltre il voi. di N. Rosselli, Mazzini e Ba\ounine, Torino, 1927) l’ampio studio del Giusti, A. I. Herzen e i suoi rapporti con Mazzini e l’Italia in L’Eur. Or., XV-XVI (1935-36), e, nella stessa rivista: G. M. Monti, N. Turgenev, L. Mamiani e G. Pepe, XII (1932); A. Mioni, Di una moderna interpretazione di Goldoni in Russia, XIV (1934); Id., Elementi veneti nell’architettura di Giacomo Ouarenghi, ib.; L. Boschian, Masuccio Salernitano e la sua interpretazione in Russia, XVI (1936). Nella Riv. di letter. slave del 1932 ricordo il contributo di E. Haertel, N. V. Gogol a Roma come pittore e come amante delle arti-, nel Giornale di Politica e Letteratura del 1934: Echi d’Italia in Turghenjev del Damiani; nella Civiltà del 1942: Gogol in Italia del Maver. Da ricordare anche B. Cestaro, Pisana e Natalia, Padova, 1932, da Atti e Memorie dell’Accademia di Padova, XLVIII, in cui giustamente si confutano viziosi parallelismi fra la Pisana del Nievo e Natalia di Tolstoj in Guerra e pace. Per altri semplici articoli cfr. gli Avviamenti del Damiani, a pag. 230 ss., ma si ricordino (a parte la preziosa bibliografia di Smurlo, Sulle relazioni italo-russe in Russia, II, 1923) l’appendice bibliografica del Damiani a A. Vesselovskii, Storia della letteratura russa, Firenze, 1926, e, dello stesso Damiani, Gli studi dostojevs\iani in Italia in La Cultura, X (1931) e, infine, di J. G. Fucilla-J. M. Carrf.re, ltalian criticism of Russian literature, Columbia, 1928. — 691