di ben a ragione saranno pubblicati a parte (1). La potremmo definire un vero « magazzino » cui hanno partecipato Italiani e Slavi con grandissima libertà di idee e di metodi. Alla specializzazione si rivolse invece la bella rivista Bulgaria, fondata nel 1939 dalla « Associazione italo-bul-gara » di Roma, diretta da Enrico Damiani e troncata, nel 1943, dalla guerra; dedicata a problemi di cultura bulgara, predilesse facili argomenti letterari, ma non diede carattere troppo scientifico alla sua specializzazione e non rifuggì da versioni di poeti e prosatori bulgari, per cui la potremmo dire ancora organo di divulgazione e di informazione. Alle riviste, che indulgentemente potremmo dire « specializzate » e che trattano esclusivamente di argomenti slavistici e di cultura slava in generale o in particolare di singoli popoli slavi, fanno eco periodici scientifici e divulgativi, che di volta in volta, a caso o sistematicamente includono contributi di cultura e di scienza slava. Il primo posto spetta all 'Europa Orientale, organo dell’« Istituto per l’Europa Orientale » di Roma, che, dal 1921 al 1943, si occupò di tutti i popoli compresi nel suo titolo, e, per merito del suo condirettore Ettore Lo Gatto, si volse soprattutto agli Slavi con studi, monografie, articoli, note, rassegne, cronache e recensioni che dalla politica e dalla storia andavano alla letteratura e alla bibliografia e provenivano da buone fonti sia italiane che slave e che della rivista fecero un ottimo centro di informazione e di organizzazione (2). Qualche cosa di simile, ma in tono minore e con altri scopi e mezzi, fu perseguito a Milano, fra il 1924 ed il 1932, da Le vie dell’Oriente, rivista mensile dell’Opera italiana pro Oriente, fondata e diretta da don Francesco Galloni, che, soprattutto a fini religiosi, curò la conoscenza dell’Europa Orientale e, fra gli Slavi, curò in particolare la conoscenza dei Bulgari, di cui si tradussero poeti e prosatori e si pubblicarono articoli di letteratura, storia e arte. Ancor più diversa e più ristretta quella rassegna L’Europa Sud-Orientale, che, dal 1940 al 1943, diretta da Giuseppe Cossutta e da Umberto Urbani, e redatta in varie lingue, si propose di sviluppare i rapporti economici, culturali e turistici tra l’Italia e i paesi danubiano-balcanici, cioè « Slovacchia, Jugoslavia, Boemia, Bulgaria, Grecia, Turchia, Albania»; ma, (1) Il sommario di tutta Russia e della Rivista di letterature slave è indicato nell’opuscolo anonimo L’Istituto per l’Europa Orientale e la sua attività negli anni I9ZI-I93I, Roma, 1931, con allegato Supplemento per gli anni 1932 e 1933. (2) Il sommario delle annate fino al 1934 è indicato nell’op. anonima ricordata nella nota precedente. 638 —