ze. La politica realistica alla fine ebbe la meglio sulla tesi democratica: sia pure temporaneamente. Il « credo » del Mazzini Sacerdote o nume — come dicevano — della tesi democratica: Giuseppe Mazzini. Egli l’apostolo dei popoli oppressi, il profeta delle nuove nazionalità, l’assertore sublime di una missione di fratellanza e di giustizia fra gli uomini. Il suo « credo » si contempla e si concilia in una filosofia imbevuta di misticismo e rivestita di forme apocalittiche, che alla guerra, alla Chiesa, al materialismo e all’individualismo oppone un deismo patriottico, una religione nascente dal popolo e in armonia con la libertà e l’unità di tutta la società umana: la missione del cittadino nel ruolo di sostanziale identità fra Stato, Nazione e Patria. Ne conseguono: piena fiducia nel popolo per attuare il regime democratico, piena fiducia nelle nazioni per tradurre in realtà un regime di giustizia internazionale, la raffigurazione delle individualità nazionali come persone morali, che hanno doveri da adempiere e fini da raggiungere. Così il principio di nazionalità assume un valore assoluto e pare governare, per una necessità immanente, il moto della storia. Il concetto idealistico mazziniano della missione dei popoli e dell’avvento del loro regime assurge a forma concreta con l’idea che spetti all’Italia il compito di rivendicare la libertà delle nazioni che ancora gemono sotto il giogo straniero e di affratellarle poi tra di loro. L’attenzione va soprattutto ai popoli oppressi che sono ancora in una fase arretrata di sviluppo e la cui lotta per i diritti della nazionalità assume il carattere di una lotta sociale. Alla classe dei lavoratori, delle masse popolari che anelano alle forme del regime repubblicano si intreccia così la famiglia slava che « domanda il suo diritto di cittadinanza nell’associazione europea». Così l’idea di una politica slava, anzi di una intesa italo-slava, diventa, nel pensiero di Mazzini, il centro di collegamento e il criterio direttivo della politica internazionale. Anzi gli Slavi, per la loro posizione geografica e per il loro assetto politico, si presentano a Mazzini come le forze più adatte per applicare il principio di nazionalità e iniziare il nuovo assetto « nazionale » dell’Europa. Era una « gioventù » piena di promesse che attraeva il grande agitatore ligure. Quale il significato di questa « gioventù » slava, quali i suoi compì u, 386 -