non si trattennero da eguagliare a Omero, Virgilio, Tasso, Milton e, pensate, a Voltaire: Gianfrancesco Gondola (Gundulic), che, se mai, potrebbe esser chiamato il Tasso del Seicento raguseo, soprattutto pei la grande influenza che egli ha subito dal poeta italiano. T)e\YOsman, che si potrebbe dire la « Gerusalemme liberata » serbo-croata e che, ad onta di recenti tentativi di obnubilazione, resta sempre il suo capolavoro, si ebbero ben tre traduzioni in versi: una prima, anonima (ma del Gia-xich) troppo «libera» e inadeguata (1); una seconda del Vidovich (2), che della prima non è certo migliore e che gonfia le cantilenanti quartine di ottonari in stiracchiate ottave di endecasillabi; una terza del latinista raguseo Ghetaldi, il quale traduce o « esprime » in latino 1’« Osman » e ci dà un’altra « Osmanide » cioè un’altra deformazione dell’« Osman » (3). Ci fu però chi volse lo sguardo anche alla letteratura moderna, anzi contemporanea, ma alla fine di quest’epoca, per cui lo potremmo annoverare nel periodo seguente, tanto più che allora egli si farà notare con una nuova versione di poesia popolare serbo-croata. Si tratta di Giovanni Nikolic, il quale ebbe l’idea felice di tradurre prima alcune poesie giovanili, amorose e patriottiche di Petar Preradovic (4) e successivamente il capolavoro della letteratura del risorgimento croato, il delizioso poemetto « Smaillo Cengic-Agà » del Mazuranic (Zara, 1869). Non così felice l’esecuzione, ché del primo sofisticò forma e pensiero e del secondo adulterò la plasticità originale con una stonata prolissità. Tutte le altre traduzioni o traduzioncelle sono atti di cortesia e di adulazione o di autoincensamento di amici dilettanti di provincia, fra cui primeggiano i Vidovich, che un meritato oblio non tarderà ad avvolgere (5). (1) Versione libera dell’Osmanide, poema illirico di G. F. Gondola, Ragusa, Martecchini, 1827 per cura di F. M. Appendini. (2) M. A. Vidovich, L’Osmamde poema epico di Gian-Francesco Gondola di Ragusa, Ragusa, 1838. (3) I. Fr. Gondulae, Osmanides a Biasio e baronibus Ghetaldi latinis ver sibus expressa, Venezia, 1865. (4) Poesie di Pietro Preradovic. Traduzione di Giovanni Nikolic, Zara, 1866. Cfr. Cv. Mira, Dva talijans\a pnjevoda pjesme « Zora puca » in Zadsrs\a revija, II (1953), n. 1. (5) M. A. Vidovich, Dedica alle guardie nazionali dalmate, Zara, 1848 (tra-duz. di una poesia anonima apparsa in Zora Dalmatins\a, 1848, n. 40); A- 438 —