Commedia!) cifre astronomiche di chilometraggio poetico, di rimario — per ricorrere ad un riempitivo metrico che avrebbe potuto risolvere in mille e felici modi, come fece in altre occasioni giocherellando su i concetti di « peregrin » « barbaro » ecc. La Croazia invece vale qui a significare non solo un paese lontano e straniero, ma anche un popolo notoriamente religioso e cattolico; non è escluso che Dante abbia visto dei Croati a Roma durante il Giubileo del 1308, proprio dinanzi all’immagine del Sudario romano. Nella figurazione loro non è da vedersi quindi la più lontana ombra di scherno o di disprezzo. Un atteggiamento ironico qui non solo è estraneo, ma sarebbe stonatura. Ce lo dice l’intonazione del Canto, il quale si apre con un senso di serenità che va avanti sino alla fine e prepar?, soavemente il patetico addio a Beatrice e la dolce apostrofe di S. Bernardo. Un atteggiamento burlesco sarebbe uno iato stridente. Altrettanto lo sarebbe anche un recondito o velato senso di disprezzo. Il momento particolare è tale che è illogico, antipoetico ammettere che Dante estasiato, nell’atto solenne di contemplare l’essenza divina e di fronte alla « carità » di S. Bernardo che tutto « arde d’amor », abbia potuto contaminare la sua sublimità con immagini che non siano espressioni di altrettanta carità e di altrettanto amore. Le caricature del Sacchetti e del Prudenzani Dall’austerità di Dante ci porta nel crudo realismo della poesia gaia e burlesca della società borghese il novelliere e poeta trecentista Franco Sacchetti, che pare sia nato a Ragusa (1) e che di certo bazziccò oltre Adriatico per interessi di commercio. In un momento di tristezza e di stizza per la lontananza della donna amata egli « distese » in « Schia-vonia » una Canzone che è tutta soffusa di uno spirito caricaturale e si compiace nella dipintura di figure ridicole e rozze (2). La canzone (1) E. Li Gotti, Franco Sacchetti raguseo? in Giornale storico della letteratura italiana, LVIII (1940), f. 347-348; G. Marotti, Franco Sacchetti e Giovanni de Bizzarro in Sanctus Blasius, Ragusa, II (1939), n. 5. (2) A. Cronia, Op. cit. 26-28; M. Dejanovic, F. Sacchetti (1330-1400) o « Schiavoniji » in Grada za povijest \njizevnosti hrvats\e, VIII (1915); P. Skok, Bcleska iz romans\o-srps\ohrvats\ih knpzcvnih veza in Prilozi za \njizevnost, ecc. XII (1932), II-III e le obiezioni di G. Praga in Atti e Memorie della Società dalmata di Storia patria, III-IV (1934), 317. 56 —