prova il suo monumentale Das Dalmatische con i rispettivi elementi dalmatici conservati nel serbo-croato, fu Matteo Bartoli, ma egli purtroppo trascurò le lingue slave e ad esse ricorse solo per completare i suoi studi di filologia romanza o di glottologia (1). Senza drammatizzare, possiamo quindi considerare assente la glottologia dal quadro degli indirizzi e degli interessi linguistici di questo periodo. Non credo però molto migliore il bilancio di altre lingue e letterature straniere in Italia. Insegnamenti sporadici di letterature slave e centri slavistici Ancora falliti, ma sempre significativi, i tentativi di istituire insegnamenti di letterature o lingue slave in sede universitaria. Domenico Ciampoli, come s’è visto, tenne all’Università di Ca tania, nel 1888-1889, un corso di letterature slave, che poi tacque. Qualche anno prima — nel 1879-1880 — all’Università di Bologna e per ispirazione e interessamento dellAccademia Mickiewicz, il poeta polacco Teofilo Lenartowicz, di cui s’è già discorso, aveva tenuto un corso analogo di « storia e letteratura slava », e Malvina Ogonowska l’aveva affiancato con un lettorato di polacco. Intorno al 1889 anche Leone XIII aveva caldeggiato l’idea di « una cattedra di lingue slave » nello Studio di S. Apollinare a Roma. Il dantista dalmato-triestino Bartolomeo Mitrovich negli anni 1902-1903 tenne un corso libero di serbo-croato all’Univer-sità di Firenze. Qualche anno prima della guerra mondiale 1’« Istituto Orientale » di Napoli, che già curava l’insegnamento del russo, su proposta di Graziadio Ascoli, presentò al Ministero dell’istruzione il progetto per l’insegnamento del serbo-croato e del bulgaro, ma non ebbe successo; pure senza esito era rimasto il tentativo precedente di affidare nell’università di Napoli l’insegnamento della « slavistica » al ferrato glottologo raguseo Pero Budmani che tanta fama s’era acquistato con la sua ottima grammatica della lingua serbo-croata, scritta in italiano e pubblicata a Vienna. Stando infine così le cose, con tutto questo incerto e vago ma significativo alternarsi di effimeri corsi di letterature slave e di non realizzati progetti di altri corsi di lingue slave, il prof. Ciardi-Dupré alzava vigo- (1) M. Bartoli, Riflessi slavi di vocali labtali romane e romanze, greche c germaniche in Zborni\ u slavu Vatroslava Jagita, Berlino, 1908. 524 —