didi donativi, sontuosi banchetti, feste e mascherate (1), ma appena apprese la nuova della morte del fratello, scappò furtivamente da Cracovia per cingersi il capo di una nuova e più potente corona. Date le impressioni poco gradevoli che egli aveva ritratto del viaggio di andata attraverso la Germania centrale, al ritorno volle passare per l’Italia superiore, sia pur prolungando un viaggio che gli aveva messo le ali ai piedi, specialmente in territorio polacco. 11 passaggio per lo stato di Venezia era inevitabile tanto più che la serenissima repubblica lo aveva preceduto con un sollecito, esplicito e solenne invito. Venezia ci teneva molto: per cattivarsi le simpatie della Francia delle quali allora aveva particolare bisogno. Fu così che Enrico III venne a Venezia e che il ricevimento in onor suo si convertì in un avvenimento di eccezionale importanza, cui Venezia seppe dare quel lustro che era proprio della sua signorilità e potenza rinascimentale. E tutto quello che è stato fatto dal momento, il 10 luglio 1574, in cui il re polacco-francese toccò i confini dei Veneziani, al momento, il 29 luglio, in cui li lasciò, sa di favoloso e degnamente potrebbe figurare nelle « Mille e una notte ». Mobilitata tutta la città, dalle case private alle chiese, dalle corporazioni alle ambasciate, con un afflusso di quarantamila forestieri, si ebbe un seguito di festeggiamenti che, dalle illuminazioni notturne, dalla sfilata delle gondole e dei brigantini al gran ballo al Palazzo Ducale, al « Te Deum » a S. Marco, alle rappresentazioni teatrali, alle avventure romantiche e via dicendo, dettarono in gran copia svariatissime pubblicazioni in prosa, in versi, in latino, in italiano, in francese, che del fausto avvenimento sono il più eloquente commento storico e letterario (2). (1) E. Alberi, Op. cit., serie I, voi. VI, 295-296. (2) E sono, oltre a numerosi manoscritti inediti e disseminati a Venezia, a Padova, a Parigi, a Londra: 19 relazioni in italiano, 11 relazioni in francese, 1 relazione in latino, 3 componimenti oratori in italiano, 4 componimenti oratori in latino, 12 componimenti poetici in italiano, 4 componimenti poetici in latino, numerosi accenni in storie patrie locali, che Enrico III è stato festeggiato ininterrottamente sino a Torino. Le relazioni più particolareggiate e più diffuse di allora sono quelle di M. Rocco Benedetti, Le feste et trionfi fatti dalla Serenissima Signoria di Venetia nella felice venuta di Henrico 111 Christianissimo Re di Francia et di Polonia, Venetia, 1574, di Nicolò Lucangeli, Successi del viaggio d’Henrico III Christianissimo Re di Francia e di Polonia, dalla sua partita di Cracovia fino all’arrivo in Turino, Venetia, 1574, e di Tom. Porcacchi, Le azioni di Arrigo 111 Re di Francia e IV di Polonia, ecc., Venetia, 1574. Un tentativo di biografia è stato fatto da S. Ciampi, Op. cit., II, 175 ss. Ma l’opera su ciò fondamentale è stata scritta da Pier df. Nolhac e Angelo Solerti, Il viag- 142 —