le parti e se ne ebbe tutta una letteratura, che non è facile riassumere entro i termini di un breve capitolo. Dirò che lo spunto partì dalle celebrazioni dantesche del 1921. Fu L'Italia che scrive che nella sua rubrica speciale su « La fortuna di Dante nel mondo » volle avere anche un articoletto di Lo Gatto per la Russia (1). Fu L’Europa Orientale che presentò nel suo primo numero uno studio più ampio del Cronia su Dante nella letteratura croato-serba che andò avanti per parecchie puntate. Fu la stessa rivista, dello stesso anno, che pubblicò ancora un articolo della Dicksteinówna su La fortuna di Dante in Polonia Fatta la breccia con tali auspici, facile e felice ne fu il proseguimento. Data la vastità dell’argomento e la scarsità di esaurienti ricerche analitiche in ogni suo settore, era prematuro attendersi una buona, e, meno ancora, definitiva opera di sintesi. I quadri generali che ne erano stati tentati non potevano quindi che essere approssimativi; e siccome la loro elaborazione era stata affrettata, essi tradivano anche errori di orientamento e di dati (2). Tema loro centrale: gli influssi italiani nelle letterature slave. (1) Ed ha avuto anche la compiacenza di pubblicare nel numero successivo, a pag. 94, certe osservazioni di O. Campa, direttore dello « Studio italiano » di Mosca. Il Lo Gatto poi ha ripubblicato il suo articolo nel voi. Saggi sulla cultura russa del 1923. (2) Per l’influenza italiana nel mondo spirituale slavo i lavori più Ínteres santi, ma non scevri d’errori sono : E. Lo Gatto, L’Italia nelle letterature slave nel III voi. di Studi di letterature slave; E. Damiani, Vlijanieto na italijans\ata literatura vrhu slavjans\ité, Sofia, 1932, da ltalo-blgars\o spisanie; A. Cronia, Lingua e cultura italiana nei paesi slavi in Pagine della Dante, 1935 e, di recente, con nuove vedute, ltaliens Anteil am geistigen Leben der Slaven in Bltc\ nach Osten, 1948, fase. 3-4. Un bilancio di un cinquantennio di italianistica slava ci è offerto nella parte « Italia e paesi di lingua slava » dei due voli. Un cinquantennio di studi sulla letteratura italiana (1886-1936), Firenze, 1937, dedicati a Vittorio Rossi; vi hanno collaborato Cronia, Damiani, Lo Gatto, Maver e Brahmer. Interessante vedere quello che Slavi stessi hanno detto su L’idea di Roma nella loro letteratura nel Giornale di politica e letteratura, X (1934), f. IX-X. Per la conoscenza del mondo slavo in Italia, oltre a « bilanci » o et avviamenti » slavistici che abbiamo già ricordati o ricorderemo ancora, non c’è che il voi. di A. Cronia, Per la storia della slavistica in Italia. Appunti storico-biblio-grafici, Zara, 1933. N.B. - Da questo capitolo esulano le opere di argomento politico, ecc. ricordate già precedentemente. 690 —