ad avere in mano l’educazione della gioventù da quando, nel 1610, vi compaiono i primi loro missionari sia pure dal senato raguseo « nec invitati nec vocati ». D’altra parte, in varia sede e in vari modi, non mancano singoli casi di cospirazioni nei Balcani o di segrete intese fra vari Stati e trattative diplomatiche, le quali comprovano la comunanza degli ideali ita-lo-slavi nella lotta contro l’assolutismo turco. E’ noto il tentativo del patriarca serbo Jovan e di altri capi serbi di promuovere, alla fine del secolo XVI e al principio del secolo XVII, con l’aiuto del pontefice Clemente VIII, un’insurrezione generale dei popoli cristiani nella Balcania contro i Turchi (1). In relazione a questo movimento sta l’appello delle popolazioni della Macedonia a Carlo Emanuele I di Savoia perché liberi il paese dall’oppressione ottomana e se ne faccia Re (2). Analoga l’azione dei duchi di Mantova e di Toscana per togliere ai Turchi la Bosnia, l’Erzegovina e l’Albania. Se tutti questi maneggi politici non approdano all’effetto desiderato, resta l’interesse che da essi traspare per i popoli slavi della penisola balcanica. Altra « vexata quaestio», altro argomento appassionante: la questione degli Uscocchi, che, pure al principio del secolo XVII, stava per provocare quasi una conflagrazione europea; tutto però si risolse in una « polemica » tra Venezia e l’Austria e questa finì con la sterminazione degli Uscocchi (3). Data la gravità degli avvenimenti e data l’importanza di cui essi si rivestivano era naturale che Venezia seguisse e studiasse attentamente la scottante questione. Gli atti dei suoi archivi ce ne offrono prove esaurienti (4). Si trattava però anche di informare l’opinione pubblica e di pe- (1) J. Tomic, Pec\i patrijarch Jovan i po\ret hriscana na Bal\ans\om Poluo-strvu, 1592-1614, Zemun, 1903. (2) Oltre all’articolo scritto su tale argomento da Edoardo Rignon nella Nuova Antologia del 1904, cfr. E. Pavlov, Edin zov na hristians\oto naselenie ot Macedoni ¡a do Karlo Emanuil 1 in ltalo-blgars\o spisanie - Rivista italo-bulgara, III (1933), I, 47. (3) Delle opere scritte in italiano da ricordare: S. Gigante, Venezia e gh Uscocchi dal 1570 al 1620, Fiume, 1904; A. Camera, La polemica del dominio dell’Adriatico nel secolo XVII in Archivio veneto, LXVII (1937); M. Kravo-janszky, Il processo degli Uscocchi, ibid. s. V, v. V, 235. (4) Basti avere presenti le raccolte di atti curate da C. Horvat, Monumenta Uscoccorum nei Monumenta spectantia historiam Slavorum Meridionalium della « Jugoslavenska Akademija » di Zagabria, voli. 32 e 34 degli anni 1910 e 1913. 252 —