ancora 1’« Hospitium Polonorum » e 1’« Accademia padovana dei Polacchi », in cui ci si dilettava — secondo le fonti dell’epoca — in « giuochi conversativi per l’aguzzamento dell’ingegno ». A destare l’interesse degli Italiani alle sfere slave, più che la massa grigia degli studenti slavi, furono, penso, quelli fra loro che già da giovani risultavano predestinati a grandi cose ed emergevano per ingegno e personalità. E di questi ce ne furono parecchi. Non parlo di quarantanove futuri vescovi ed abati polacchi, di trentanove palatini e castellani, di cinquantasei magistrati provinciali e deputati usciti dalla sola università di Padova. Faccio solo i nomi sonanti di Niccolò Copernico (1), di Giovanni Zamoyski e di Giovanni Kochanowski, l’uno grande astro dell’astronomia mondiale con la sua rivoluzione eliocentrica, l’altro sommo nume della scienza politica polacca e sommo vate il terzo; tutti tre sintesi ed esponenti di altri gloriosi lumi che non inosservatamente solcarono il firmamento d’Italia. Basti pensare alle relazioni intercorse fra Copernico e Luca Guarico, fra Zamoyski e Carlo Sigonio o Paolo Manuzio e fra Kochanowski e Francesco Ro-bortello e sarà facile immaginare con quali occhi certi Italiani hanno guardato alla patria di simili uomini. Non ripeto perciò il caso del Tasso o del Guarini, che già conosciamo, ricordo solo ancora che il surricordato Sigonio era talmente entusiasta dei suoi discepoli ed amici polacchi e tanti ne deve aver avuti che fu considerato « professore polacco » e a momenti lasciava lo studio padovano e bolognese per finire i suoi giorni in Polonia. E questo è il punto culminante del polonismo accademico in Italia (2). Dall’attività accademica all’attività editoriale L’attività accademica portò a sua volta all’attività editoriale avvantaggiandosi del progresso meraviglioso che aveva fatto la stampa in Italia e in particolare a Venezia. Sono ancora i Polacchi che primeggiano. Essi, per vero, non fondano case editrici né offrono maestranze alle stamperie — come magari faranno Croati e Serbi per la difficoltà (1) Sul soggiorno bolognese del Copernico cfr. L. Sighinolfi, Domenico Maria Novara e Nicolò Copernico allo studio di Bologna, Modena, 1920. (2) Sul soggiorno in Italia, su contatti italiani della gloriosa triade polacca cfr. il voi. cit. di Omaggio.... aU’Universith di Padova, ecc. 166 —