nostra lingua non peggio di noi. E ci sono autori serbo-croati, bilingui, che si autotraducono e, come il Tresic-Pavicic e il Nazor, ci danno delle versioni che sono nuove « lezioni » o redazioni della loro opera originale e riescono quindi doppiamente interessanti, anche se nessuno finora l’ha notato (1). Molto si tradusse dalla letteratura russa; ed è logico perché come essa grandeggia nel Parnaso slavo, così conta in Italia e in genere all’estero il maggior numero di cultori e di ammiratori. Tutti i grandi scrittori russi furono tradotti e parecchi di essi più e più volte e anche quasi integralmente. Innumerevoli per così dire sono le versioni da Tolstoj, Dostoevskij, Turgenev, Cehov e Gorkij. Aumentato di molto il repertorio da Puskin, Lermontov, Gogol, a Korolenko, Andreev, Me-rezkovskij. Varia e copiosa la comparsa di autori tradotti per la prima volta, dai vecchi Fon Vizin, Zukovskij, Griboedov, Majkov ai giovani, ai bolscevichi, a Blok, Esenin, Lune, Sejfullina ed altri. Ne completano il quadro antologie di vari autori, precedute talvolta da ampie presentazioni (2). (1) Del Tresic-Pavicic ricordiamo: Finis Reipublicae (tetralogia drammatica: I. L’Esilio di Cicerone; II. Catone Uticense; III. Il Divo Giulio; IV. Bruto e Porzia), versione dell’ Autore dal serbo-croato, Trieste, 1930-1931. Tradotta dal serbo-croato da U. Urbani è invece la sua monografia su II teatro di Rino Alessi, Udine, 1937. Di Nazor, oltre a poesie autotradotte nella Rivista di Letterature slave del 1926 e altrove, ricordiamo le autotraduzioni di La leggenda di San Cristoforo, Aquila, 1927. Sono del 1942 ed edite a Zagabria: L’orso Brundo (II ed. 1945) e Lirici croati. Delle poesie autotradotte in varie riviste l’autore stesso ci porge un elenco prezioso nel suo volume Kristali i sjemen\e, Zagabria, 1949, pag. 104. (2) Novelle russe a cura di C. Alvaro, Milano, 1920; Novelle russe. Versione di T. Frigo, Milano, 1922; R. Naldi Olienizkaja, Antologia dei poeti russi del XX secolo, Milano, 1924; Critici letterari russi, a cura di E. Lo Gatto, Foligno, 1925; — Racconti intimi russi, Milano, 1926; Risate russe. Trad. di A. Poliedro, Torino, 1926; Novelle bolsceviche. Scelte da R. Suster e tradotte da G. Santangelo, Palermo, 1928; E. Damiani, Novelle dei più grandi novellieri russi, Firenze, 1929; Lirici russi del secolo scorso. Trad. di G. Gandolfi, II ed. Lanciano, 1933; Intorno al samovar. Umoristi russi. Scelti da A. Amfiteatrov e tradotti da R. Kuferle, Milano, 1931; R. Poggioli, La violetta notturna. Antologia di poeti russi del Novecento, Lanciano, 1933; Russia rossa che ride. Novelle e aneddoti sovietici. Trad. di A. Polledro, Torino, 1934; Scrittori sovietici. Raccolta antologica di prose e poesie a cura di G. Reavey, M. Slonim, T. A. Spagnol, G. Prampolini, Milano, 1935. Ricordo a parte le raccolte di fiabe : La principessa ranocchia e altre fiabe — 633