Ili - AMEN1TA’ E CURIOSITÀ’ LETTERARIE Sul terreno fiorito delle traduzioni Quanto più ci si allontana dal terreno brullo dell’erudizione filologica e ci si avvia verso nuovi lidi, tanto più fiorito si fa il cammino. E’ il caso delle traduzioni. Anche le traduzioni, per vero, possono essere concepite come lavoro, esercitazione, esibizione filologica, col testo originale a fronte, con note e chiose storiche, grammaticali, paleografiche, bibliografiche, ecc. Non è, però, ancora il caso, almeno in questo periodo, delle versioni italiane da lingue slave o di opere slave da altre lingue (1). Sono versioni, di opere amene, che tendono al diletto o alla divulgazione, a una prima, frettolosa e superficiale informazione e non hanno ancora il vero concetto, la vera coscienza dell 'arte e della responsabilità del «tradurre », deH’immedesimarsi nello spirito e nella forma dell’originale. Per esse non esiste ancora il terribile dilemma del tradurre o tradire, del soddisfare occhio e orecchio, del conciliare l’intelletto e il cuore, « logos » e « melos ». Sono versioni che hanno i difetti di tutte le versioni non ispirate a criteri filologici; tradiscono (1) L’unico volume di versioni poetiche, belle nella scelta e nell’esecuzione> sono le Russ\ija Melodii. Melodie russe, leggende, liriche, poemetti. Prima versione italiana col testo russo a fronte per E. IV. Foulques e D. Ciampoli, con prefazione del prof. Angelo De Gubernatis, Lipsia, 1881 (testi di Puskin, No krasov, Kozlov, Ryleev, Lermontov, ecc. con « note, varianti e correzioni » alla fine del volume) : ma è edito a Lipsia! 530 —