civiltà » (De Luca), lo stesso Musoni, che non aveva tenerezze per gli Slavi e dubitava della « solidarietà » slava, in Congressi italiani riconobbe i « progressi dello Slavismo » e dimostrò la « necessità di seriamente studiarlo » (1). Ma il Musoni era già un esperto, come vedremo anche in seguito. E se un sociologo russo della tempra di Giacomo Novicow (sic), parlando de « La missione d’Italia » (Milano, 1902) in una eventuale federazione europea, non spese nemmeno una parola per gli Slavi, dalla cerchia dei così detti incompetenti o profani si alzò Alfredo Oriani, il veggente tanto caro alla letteratura politica del fascismo, e, con il suo tipico atteggiamento satanico misto di coraggio intellettuale e di pessimismo sentimentale, notando come la Russia « entrata da poco più di un secolo nella storia europea ne domina già le vicende », vaticinò nel 1908 che « se l’Europa avrà una terza civiltà, probabilmente l’ultima... questa civiltà sarà slava O1 non sarà » (2). Di poco lo aveva preceduto Tommaso Cadetti, il quale, ragionando a lungo della Russia (3), a proposito del divenire degli Slavi ripetè il detto fatidico di Jan Kollàr, il poeta del panslavismo: «Noi sappiamo ciò che gli altri hanno fatto, ma essi non sanno ciò che noi faremo ». L’idea slava ormai filtra nelle generazioni di nuovi e arditi pensatori italiani, siano pure anticipatori o isolati. Ce ne darà conferma Ciardi Dupré nelle sfere della scuola e della filologia. Vattenzione maggiore va alia Russia L’attenzione maggiore, com’era naturale, andò soprattutto al co losso russo. Per quanto Tommaso Cadetti, buon intenditore di cose russe, deplorasse, ancora nel 1894, « scarsità di libri sulla Russia », questi libri di (1) F. Musoni, Dei progressi dello Slavismo e della necessità di seriamente studiarlo anche in Italia, Firenze, 1899. Del panslavismo il Musoni ha trattato anche nella conferenza Russia, Udine, 1895. (2) A. Oriani, La rivolta ideale, voi. XIII dell ’Opera omnia, edita da Cappelli, 1926. Si vedano i suoi pensieri su « Il panslavismo di Pietro il Grande » e « Il III Regno predetto da Dostojevskij ». (3) T. Carletti, La Russia contemporanea. Nuovi studi, Milano, 1894 E si veda una pubblicazione ancora più anteriore e fatidica : P. L. Perdomo, La Russia : studio storico sul progresso ed avvenire degli Slavi, Brescia, 1887. 478 —