edizioni particolari e in più o meno abbondanti cernite. Prevalse la tendenza a rifare a modo proprio l’originale russo adattandolo al gusto dei tempi, a un senso di diffuso umanitarismo, a un desiderio di nuove esperienze sociali e a una stilizzazione ancora romanticamente fiorita. Non si tradusse ancora integralmente ed esattamente tutto un autore, ma se ne scelsero le opere più attraenti — anche se non più caratteristiche — e con la « scelta critica » si aprì la via all’antologia, che i crociani porteranno alle estreme conseguenze. Puskin, che già precedentemente aveva fatto la breccia nella nostra letteratura delle versioni, fu completato con nuovi, se pur non abbondanti, saggi e omaggi. Al primo gruppo di opere sue comprendenti in gran parte poemi, liriche e singoli racconti in prosa, si aggiunsero il capolavoro della sua prosa narrativa, La figlia del capitano, il dramma o le ventiquattro scene di Boris Godunov, in prosa e in versi, una nuova versione in versi dell 'Onegin, nuove novelle in prosa e singole fiabe. Lo si tradusse dal francese, ma lo si tradusse anche direttamente dal russo (Loria-Trinko, Teza, Ciampoli, Verdinois, ecc.) e bene o male tutte le opere sue migliori furono presentate al pubblico italiano. Teza, Ciampoli e Verdinois furono i più benemeriti interpreti (1). Lermontov, l’altro grande esponente poetico del romanticismo russo, il « byronista sarmatico », che ai tempi suoi e successivamente era appena apparso in singole riviste nostre (2) e primeggiò, invece, nelle Russkija melodii di Ciampoli e Foulques del 1881, fu interpretato nei (1) A. S. Puskin: La figlia del capitano, Milano, 1876; Boris Godunov, C Bragaglia, Milano, 1883; Una novella, E. Teza, Venezia, 1884; Gli zingari, D. Ciampoli-E. Foulques, Milano, 1885; E. Teza, Traduzioni : Goethe, Voss, Groth Pus\in..., Milano, 1888; La dama di picche, E. Foulques, Napoli, 1898; Boris Godunof, G. Loria-J. Trinko, Feltre, 1899; La fontana di Bahcisarai, G. Loria, Feltre, 1901; Eugenio Onegin, G. Cassone, Noto, 1906; Le fiabe, F. Verdinois, Milano, 1906; Boris Godunof. Il convitato di Pietra, F. Verdinois, Lanciano, 1911; La figlia del capitano, M. Tchiieff-M. Tutino, Lanciano, 1913; Drammi, poemi e leggende, D. Ciampoli, Milano, 1914. Come risonanza puskiniana potremmo considerare la versione letterale di A. De Gortschakoff e ritmica di Arrigo Boito dell’opera fantastica in 5 atti Ruslano e Ludmilla di M. Glinka (Milano, 1875), il cui libretto, sulla falsa riga dell’omonimo poema del Puskin, 1 stato fatto dallo stesso Glinka in collaborazione con Sahovskoj, Sirkov, Kukol]in'. Gedeonov e altri. (2) Ricordo, per esempio, la versione del Demonio apparsa nella Civiltà liana del 1865. 532 -