auspicio ne era già la sua succinta, ma battagliera « lezione inaugurale », tenuta alla Sapienza sulle relazioni intellettuali italo-polacche (1). Fatta la breccia a Padova e a Roma, gli studi slavistici divennero più facilmente suscettibili di ulteriori progressi. Anzitutto la stessa cattedra di filologia slava all’università di Padova da « incarico » fu convertita, nel 1925, in insegnamento di ruolo. Lo stesso avvenne a Roma, nel 1929, con la cattedra di lingua e letteratura polacca, alla quale venne chiamato il prof. Maver sostituito a Padova dal prof. Lo Gatto. Le cattedre di ruolo a lor volta si completarono con lettorati: di polacco quella di Roma dal 1930, di russo quella di Padova dal 1932. Sulle orme di Padova e di Roma si mossero università o istituti universitari e chi prima e chi dopo, chi in una misura e chi nell’altra, a gradi, saltuariamente e frammentariamente, improvvisarono o organizzarono incarichi, corsi liberi e lettorati slavi. All’università di Napoli il prof. Lo Gatto tenne, per incarico, un corso di lingue e letterature slave dal 1927 al 1930. All’Istituto Orientale della stessa città fu curato l’insegnamento di varie lingue slave e si gettarono le basi di successivi insegnamenti, che oggi fanno di Napoli uno dei principali centri slavistici d’Italia. Incarichi di filologia e di letterature slave sono spuntati, e poi magari più o meno temporaneamente furono interrotti, alle università di Bologna (Goidanich, Cronia), di Firenze (Ottokar, Poggioli) e all’istituto di Economia e Commercio di Venezia (Lo Gatto, Gaspari-ni). Lettorati poi o corsi di lingue slave sorsero o vennero completati — o eliminati — a vicenda, in varie università e in vari Istituti Superiori di Economia e Commercio da Torino a Trieste, da Venezia a Firenze (2). Insomma i corsi di lingue e letterature slave — anche se a volte saltuari — erano ormai divenuti materia di ordinario insegnamento universitario... (3). (1) Pubblicata poi senza titolo in R. Pollar, Pagine di cultura e di letteratura polacca, Roma, 1930. (2) Oltre ai vari corsi di lingue slave organizzati — e da noi già segnalati — dall’« Istituto per l’Europa Orientale » di Roma, da ricordare ancora il corso di serbo-croato tenuto dal prof. T. Folladore all’« Accademia militare » di Modena e quelli di serbo-croato e di cèco tenuti dallo stesso professore all’istituto Commerciale P.F. Calvi di Padova. (3) Alla vigilia della seconda guerra mondiale, anzi all’inizio della partecipazione italiana, gli insegnamenti di lingue e letterature slave, secondo E. Lo Gatto, Il contributo italiano agli studi nel campo della filologia dava negli ulti- — 651