Italia » di Napoli ; viaggi, soggiorni, missioni all’estero, fra cui la Direzione dell’« Istituto di cultura italiana » di Praga, dove pure ebbe l’incarico di letteratura italiana all’università; insegnamento universitario a Napoli (lingue e letterature slave), a Padova (filologia slava), a Roma (letteratura russa) e conferenze numerose in Italia e all’estero; pubblicazioni svariatissime e copiosissime. Nella sua vasta produzione, che va dal breve saggio a opere voluminose, figurano quasi tutte le letterature slave. Vi predomina però sovrana la « russistica » con volumi di storia della Russia, della sua civiltà e della sua cultura, della sua letteratura e della sua arte, con una grammatica e varie antologie, con numerose traduzioni e con ancor più numerosi saggi critici e articoli, in cui acquistano particolare rilievo scrittori, opere e motivi che sono congeniali all’autore, proclive ad un melanconico romanticismo ottocentesco. Emergono inoltre quelle opere po derose e luminose che sono i tre volumi de Gli artisti italiani in Russia, il grosso volume di Storia della Russia, i due volumi di Storia del teatro russo, le quattro edizioni di Storia della letteratura russa, i due recenti e sontuosi volumi de Le pagine più belle della letteratura russa e la ancor più recente e interessante Storia della letteratura russa contemporanea'. opere che hanno avuta larga diffusione e ampi riconoscimenti. Dalla sua produzione, però, in cui l’indagine critica si alterna alla sintesi storico-letteraria, più che lo scienziato rigoroso emerge un dotto e infaticabile informatore, che con la vivacità del poligrafo e la passionalità dell’apostolo affronta coraggiosamente qualsiasi argomento e accentra quindi in sé lavori diversi nel metodo e nei risultati, pur arrivando a conclusioni pregevoli e a utili documentazioni, che onorano la sua facilità creatrice. E se tutte queste opere — come avviene a chi scrive molto — prestano talvolta il fianco a facili critiche di iniziati e di profani, sono lo stesso talmente benemerite per la divulgazione della cultura russa in Italia che — come già ho detto in altra sede — il nome di Ettore Lo Gatto « dovrebbe essere scritto in lettere d’oro nella storia degli studi slavistici in Italia» (1). (1) Talmente è ricca la sua bibliografia che ci si può concedere il lusso di citarne solo le opere principali. E queste sono : 1 problemi della letteratura russa, Napoli, 1921; Saggi sulla cultura russa, Roma, 1923; Poesia russa della rivoluzione, Roma, 1923; Massimo Gor\ij, Roma, 1924; La servitù della gleba in Russia e il movimento di liberazione, Bologna, 1925; Studi di letterature slave, 3 volumi, Roma, 1925, 1927 e 1931; La letteratura russa, Roma, 1928; Letteratura 654 —