qui vinctos Herebi de faucibus eripis insons Martyn ob tanti respice nos meritum fa eco Sancte Uuenzeslae dignanter succurre misellis Eximie tonantis martyr nobis adesto famellis. Così la figura del Santo boemo passa dai grigiori della storia e della prosa alla lucentezza della poesia. E Lorenzo di Montecassino è il primo poeta latino venceslaviano. Siamo nel secolo X! La leggenda di Lorenzo deve esser piaciuta e molto. Era un saggio appariscente di scuola e di arte benedettina che doveva fare la sua via, la via ampia e lucente che i Benedettini sapevano dare alle loro creazioni. Di qui il ricordo che di essa ci è tramandato, direttamente o indirettamente, in altri sacri monumenti o in codici (1). San Venceslao a sua volta ha avuto altri riconoscimenti e onori in Italia. Il suo nome, così, non tardò ad apparire in sacramentari e martirologi (2), anche se la sua canonizzazione avvenne ben più tardi, e questo nell’epoca in cui in Italia sbocciavano e circolavano le sue Leggende, cioè nei secoli X, XI, XII. Successivamente, nella ripresa del culto venceslaviano, in pieno periodo carolino, nel secolo XIV, il suo ricordo passò dai martirologi e dai sacramentari agli altari, ai quadri, alle statue; alla consacrazione liturgica subentrò cioè la consacrazione delle belle arti e interpreti se ne fecero soprattutto alcune chiese di (1) Così, p. es., Pietro diacono in Líber de viris illustribus parlando di Lorenzo ricorda in particolar modo la sua « Passio ». Della diffusione di essa ci parlano due sue trascrizioni del secolo XVII : una alla Vallicelliana di Roma, nota ai Bollandisti (Acta Sanctorum 23 settembre), l’altra alla Alessandrina di Roma che figura negli Acta Sanctorum di Costantino Caietano; questi codici sono così diversi dall’archetipo che ammettono tutta una serie di precedenti redazioni, di cui non s’è conservata traccia o che finora non sono state rintracciate. Cfr. Ludwig Bethmann, Nachrichten über die von ihm für Monumenta Germa-niae Histórica benützten Sammlungen von Handschriften und Urkunden Italiens in Archiv der Gesellschaft für ältere deutsche Geschichts\unde, Hannover XII (1874), 409, 415. (2) Così, p. es., un antico sacramentario veronese del s. X (Bibl. Capit. n. 87) ha nel calendario una messa in onore di S. Venceslao: « IIII. Kal. octobris Sancti Uenkizlai martyris... »; S. Venceslao figura in un martirologio vaticano del s. X (n. 3806), in uno veneziano del s. XI (Marciana, cod. lat. III. CXXIV), in uno udinese del s. XII (Bibliot. arciv. cod. f. 19), in uno romano del s. XIII (Bibliot. Angelica, T. 8. 11) ecc. cfr. B. Dudìk, Iter romanum, Vienna, 1885, pag. 79; F. Stejskal, Svaty Václav, jeho zivot a ùcta, Praga, 1925. 34 —