non è quindi sendto il bisogno di ampi panorami che diano in blocco o in sintesi il mondo slavo o lo affianchino e lo oppongano ad altre visioni generali di popoli europei singolarmente o collettivamente presi. Ciò che del resto avviene ancora fra gli stessi Slavi. La Russia con Caterina 11 soddisfa la curiosità storica e le tendenze n-pologetiche dell’epoca La Russia deve la sua notorietà soprattutto alla figura luminosa di Caterina II, che si presta egregiamente alla curiosità storica e alle tendenze apologetiche del « secolo dei lumi ». Varie le pubblicazioni che potremmo dire «cateriniane» nel senso che l’ammirazione per la grande imperatrice è assoluta, e non è certo pari a quella per la Russia che Costantinopoli, di Germania, e di Russia, e d’altre nazioni cristiane, Venezia, 1788-1791 in 8 voli., ma effettivamente «ragiona » sopra e anzi tutto dei Turchi, dalle origini loro al 1792, pur accennando agli Slavi che con essi furono in contatto o in conflitto, e diffondendosi sul periodo contemporaneo; dà emergenza alla Russia, ma è intento specialmente ai fatti di guerra e ai maneggi diplomatici e della Russia non coglie né fisionomia nazionale né assetto statale. Quindi anche gli stessi e' soli Russi naufragano in tanto mare turco. Così l’abate Francesco Pizzagalli in un Iter ad Russiam, Turctam, ac Germaniam in quo, praeter alia, Slavorum, Getarum, Pannonorum, Hunnorum, Tirrenorum origines aperiuntur (Magonza, 1792), accenna agli Slavi, alle loro origini, ma dice poche e imprecise cose e raccoglie soprattutto le impressioni di viaggio avute in Russia. Il libro poi è uscito in latino, in Germania, e benché abbia avuta una versione italiana (Viaggio in alcune provincie dell’impero Russo e Tureo, Livorno, 1791), ha avuta la sua fortuna in Germania (di qui una seconda edizione ad Hannover nel 1792) e anche così non ha certo contribuito alla conoscenza del mondo slavo in Italia. In un minuto Viaggiatore moderno, ossia la vera guida per chi viaggia, con la descrizione delle quattro parti del Mondo, pubblicato a Bassano nel 1794, il mondo slavo si riduce a pochi cenni alla Polonia e alla Moscovia. Poco sapore slavo hanno le Lettere odeporiche di Francesco Grisellini del 1780 (Milano), in cui si descrive un viaggio da Trieste a Temesvar. Poco lusinghiero il caso, di stampo settecentesco, di quella Storia moderna de’ Cinesi, Giapponesi, Indiani, Turchi, Russi, ecc., che deve servire di continuazione olla storia antica del signor Rollin, tradotta dalla lingua francese, Venezia, 1757-1760, che accoppiò i Russi ai popoli asiatici e nella edizione napoletana del 1785, contiene anche la storia della Siberia e per la Russia arriva ai giorni suoi. Una curiosità o iniziativa enciclopedica è stata la Storia critica de’ teatri antichi e moderni, Napoli, 1787-1790, in 6 voli., di Pietro Paolo Signorelli, il quale ha voluto ricordare anche il teatro poiacco e russo, ma non ha fatto loro — 313