viventi », e tutte le conferenze che furono indette e le celebrazioni che sono state tenute e i trentamila volumi della Biblioteca sociale, potremo ben dire ancora una volta che 1’« Istituto per l’Europa Orientale » si è reso benemerito della diffusione della conoscenza del mondo slavo in Italia e che ha svolto una encomiabile attività editoriale. Lo scopo del primo articolo del suo statuto fu raggiunto in modo più che soddisfacente: sviluppare e diffondere, con metodi scientifici, gli studi relativi all’Europa Orientale. La sua attività fu riconosciuta « utile ed efficace » dallo stesso Governo fascista, che non negò il suo appoggio (1). Le imprese editoriali volte ad argomenti slavi toccarono il vertice di produzione con la casa editrice che l’agilissimo e abilissimo Alfredo Poliedro (2) creò a Torino esclusivamente per pubblicazioni di argomento slavo e che perciò si chiamò Slavia. Perseguendo scopi essenzialmente commerciali, essa puntò su quel genere che era suscettibile dei più lauti o sicuri guadagni: le traduzioni. Essendo poi le traduzioni dal russo le più accreditate e interessanti, ecco spuntare la collezione Il genio russo e in pochi anni, dal 1926 al 1934, pubblicare ben cinquan-tasette volumi di versioni di « classici » russi, più precisamente da Dostoevskij, Turgenev, Gogol a Cehov e Tolstoj. Parallelamente, dal 1928 al 1934, ci fu la collana del Genio slavo che pubblicò ventotto volumi di versioni, scelte da autori russi moderni, polacchi e cèchi. Ci fu, come abbiamo visto, il tentativo di collaborazione con 1’« Istituto per l’Europa Orientale » per una collezione di monografie su Scrittori slavi, ma l’impresa fallì al secondo volume. Restano in ogni caso all’attivo le traduzioni. E sono traduzioni degne di rispetto perché (anche se artisticamente tutt’altro che ineccepibili) integrali, dirette, coscienziose e moderne. Strepitoso il loro successo, ché le edizioni si esaurivano di volta in (1) Per altre informazioni particolari e segnalazioni bibliografiche rimando al già citato op. anonimo curato dallo stesso Istituto : L’Istituto per l’Europa Orientale e la sua attività negli anni 1921-1931, Roma, s.a. (1931) con un Supplemento per gli anni 1932 e 1933. (2) Egli da prima si era occupato di problemi sociali e aveva redatto la rivista L’educazione sessuale, poi passò al giornalismo, collaborando al Lavoro di Genova, del quale fu corrispondente dalla Russia dal 1905. Si dedicò anche al commercio e fu rappresentante di varie fabbriche straniere. Ma la passione letteraria lo portò alle traduzioni, soprattutto dal russo che conosceva egregiamente. Sono di lui inoltre una Grammatica russa, una Antologia russa e un testo di Puskin, che ricorderemo poi. — 647